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Economia

Confindustria Romagna: "Gli operatori turistici sono nel limbo, vanno aiutati"

Maggioli e Costa sono convinti "che occorrano più attenzione e grandi investimenti per sostenere gli operatori del settore"

L'industria del turismo romagnola vive ancora "in un limbo di incertezze su diversi aspetti, come responsabilità giuridiche ed adeguati sostegni, economici, fiscali, finanziari". Quindi "servono più punti fermi", e anche una "grande campagna comunicativa che ricordi a tutti che la Romagna c'è ed è la destinazione ideale perchè siamo affidabili, sicuri ed attrattivi", come ha già fatto presente il presidente di Visit Romagna e sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, chiedendo un investimento di 3 milioni. A chiedere dunque più attenzione, certezze e investimenti, sia a livello regionale che nazionale, oggi sono il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli e Giuseppe Costa, presidente della sezione Turismo dell'associazione.

"Nella fase 2, bisogna allargare in fretta lo sguardo su tutte le attività d'impresa, a partire dal settore turistico che è nel Dna della nostra Romagna e tra i più colpiti dalla crisi causata dal coronavirus", spiegano. E per "arginare i danni delle perdite accumulate in primavera e in questo inizio di stagione" in termini di mancate prenotazioni e cancellazioni, aggiungono, " è necessario adottare azioni strategiche nell'immediato facendo in modo che la Romagna sia la protagonista del mercato turistico italiano". La Romagna, ricordano, è "attrattiva per vocazione", grazie alla spiaggia, il mare, hotel e stabilimenti balneari con vari tipi offerta, l'entroterra e i borghi, le città d'arte e la cultura, i parchi tematici e lo sport, il benessere ed il termale. Ma "oggi dobbiamo esserlo ancora di più. E per farlo occorre essere uniti, senza campanilismi o inutili contrapposizioni". Quindi bene la proposta di Visit Romagna per una campagna comunicativa "che ricordi a tutti che la Romagna c'è ed è la destinazione ideale perche' siamo affidabili, sicuri ed attrattivi".

Maggioli e Costa sono anche convinti "che occorrano più attenzione e grandi investimenti per sostenere gli operatori del settore". Da qui, appunto, la richiesta di "interventi straordinari immediati" sia a livello governativo sia regionale in modo da potere avere "un sostegno concreto affinche' la nostra industria, che ricordiamo importa persone e non esperta merci e che coinvolge un vasto indotto, continui ad essere elemento portante della nostra economia", concludono.

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