rotate-mobile
Economia

Consegna dei pasti sotto l'ombrellone, Cna chiede l'apertura: "Il turista cerca emozioni, momento per innovare"

“Viviamo un momento talmente particolare che porterà cambiamenti nel modo di fare e offrire turismo e la spiaggia non fa eccezione. La nuova stagione può diventare una sorta di anno zero"

I turisti in spiaggia cercano non solo cibo, ma emozioni. E' con questa logica che Cna Rimini chiede di affrontare il tema del pasto sotto l'ombrellone. Spiega in una nota: “Viviamo un momento talmente particolare che porterà cambiamenti nel modo di fare e offrire turismo e la spiaggia non fa eccezione. La nuova stagione può diventare una sorta di anno zero per sperimentare nuove forme di servizi, trasformando un elemento di criticità in un'opportunità, per ripartire ancora più competitivi”.

Quindi l'invito: “Apriamo la spiaggia al delivery e facciamolo con le regole necessarie per garantire qualità del servizio e condizioni di sostenibilità per tutti. Serve avere un’idea di territorio complessivo in cambiamento, tenere insieme le nuove richieste, le mutate abitudini dei cittadini e della clientela. E’ un’esigenza ma anche una grande opportunità per essere ancora una volta luogo di tendenza.  Aprire la spiaggia al delivery significa allargare le opportunità di chi vive la spiaggia, valorizzando le nostre eccellenze del food: poter scegliere, ordinare e mangiare in tranquillità sotto l'ombrellone è senza dubbio un arricchimento del bagaglio emozionale che offriamo ai nostri ospiti e che permetterà di fidelizzare chi ci sceglie per le vacanze; sì perché le persone non comprano beni o servizi ma cercano emozioni”.

“Lo sviluppo dell'offerta turistica storicamente corre sui binari delle esigenze dei turisti che in particolare sulla spiaggia da sempre apprezzano la capacità di essere innovativi nei servizi. Per questo siamo diventati un modello capace di tenere in equilibrio le esigenze degli ospiti, dei cittadini, la tutela delle imprese e una forte caratterizzazione nazionale e internazionale. Dobbiamo continuare a farlo. Tutto ciò dovrà necessariamente trovare applicazione attraverso regolamenti chiari ed efficaci, che definiscano ruoli e competenze alla ricerca di un nuovo equilibrio tra i diversi attori. Equilibrio che, non dimentichiamolo, è stato messo in discussione da una pandemia mondiale”, ancora Cna. 

“La consegna del cibo in spiaggia vede gli stabilimenti balneari tra coloro che garantiscono il servizio (si pensi solo alla pulizia e al relativo smaltimento dei rifiuti) e dovranno necessariamente essere protagonisti degli accordi e delle convenzioni, che dovrebbero essere aperte a tutti. Si pensi a tutto l’artigianato del food (dalle gastronomie alle piadinerie o pizzerie),già fortemente penalizzato da alcune inspiegabili recenti scelte legislative. Perché non mettere queste aziende nelle condizioni di poter consegnare i nostri prodotti tradizionali, di qualità e a Km 0 sotto l'ombrellone? Non dimentichiamoci che diversi hotel rinunceranno al servizio di cucina, generando così una richiesta. Ne guadagnerà la qualità complessiva dell'offerta e in questo caso i ristoranti sulla spiaggia non hanno nulla da temere per la loro riprovata capacità di esprimere eccellenze gastronomiche e servizi qualificati.  Poi naturalmente servono controlli sulla correttezza complessiva dei comportamenti altrimenti il nuovo equilibrio non tiene”, conclude Cna di Rimini.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Consegna dei pasti sotto l'ombrellone, Cna chiede l'apertura: "Il turista cerca emozioni, momento per innovare"

RiminiToday è in caricamento