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"La tassa di soggiorno non ha più motivo di esistere"

Le Federazioni regionali hanno dato mandato alla Consulta regionale del Turismo di chiedere un incontro urgente con il Presidente della Regione Emilia-Romagna Errani

Si è riunita giovedì al Grand Hotel di Rimini la Consulta regionale del Turismo di Confcommercio Emilia Romagna, composta dalle Federazioni regionali di Federalberghi, Faita, FIavet e Fipe, per decidere la posizione da assumere nei confronti della Regione a seguito dalla volontà incondizionata delle Amministrazioni comunali di applicare la Tassa di Soggiorno. Le Federazioni regionali hanno dato mandato alla Consulta regionale del Turismo di chiedere un incontro urgente con il Presidente della Regione Emilia-Romagna Errani.

“La fiducia nella collaborazione tra pubblico e privati che ha sempre contraddistinto la storia della nostra Regione e del nostro turismo è messa in seria difficoltà – spiegano in una nota  Federalberghi, Faita, FIavet e Fipe -. Sulla Tassa di Soggiorno, che continuiamo a considerare antituristica, antieconomica e antisviluppo, non abbiamo ad oggi avuto dalla Regione una presa di posizione chiara e netta contro la sua applicazione. Le stesse Amministrazioni locali sono divise ed hanno posizioni fortemente diversificate, gettando nel caos gli operatori”.

“Alla Regione e ai Sindaci dell’Emilia-Romagna – continuano Federalberghi, Faita, FIavet e Fipe  - chiediamo un atto di responsabilità e di interrompere ogni ipotesi di introduzione della Tassa di Soggiorno sul territorio regionale, come è avvenuto a Ferrara e Cesenatico. Per le Federazioni regionali “è sbagliato tassare i turisti che con il loro soggiorno producono ricchezza sul territorio e incrementano il PIL del Paese”.

Inoltre “Il Turismo è l’economia con maggiore capacità di risposta alla crisi. L’introduzione di una tassa che colpisce i flussi turistici – e quindi i consumi – rischia di compromettere il prodotto “Turismo Italia”. Per la Consulta regionale del Turismo di Confoccomercio “il mancato coordinamento tra Regione e Comuni sulla Tassa di Soggiorno finirà per inasprire la concorrenza fra le località – anche limitrofe – sul territorio regionale proprio in un momento in cui la difficile situazione del mercato dovrebbe indurre ad una forte coesione”.

“Le misure introdotte con il Decreto “Salva Italia” possono garantire nuove risorse per i bilanci dei Comuni rendendo così la Tassa di Soggiorno non più l’unica leva fiscale possibile – aggiungono  Federalberghi, Faita, FIavet e Fipe -. Lo scenario che si prospetta è quello di una “polverizzazione” della Promozione turistica: ogni Comune si sentirà di fatto autorizzato a promuoversi autonomamente sui mercati – anche esteri – vanificando il lavoro fatto in questi anni per coordinare le attività di promo-commercializzazione e la razionalizzazione degli investimenti”.

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