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Economia

Contratto nazionale, i metalmeccanici riminesi approvano la piattaforma definita dai sindacati

La piattaforma ha poi tra i sui capitoli qualificanti temi strettamente connessi come salute e sicurezza sul lavoro

Anche nel territorio riminese la consultazione sull'ipotesi di piattaforma unitaria definita da Fim, Fiom e Uilm a livello nazionale ha dato un esito favorevole all'avvio del negoziato che partirà ufficialmente il 5 novembre. Il confronto coi lavoratori, ha riguardato l'aumento del salario con un incremento dell'8% sui minimi contrattuali per il periodo 2020-2022, miglioramento delle relazioni industriali e dei diritti di partecipazione, formazione, revisione del sistema di inquadramento e certificazione delle competenze. La piattaforma ha poi tra i sui capitoli qualificanti temi strettamente connessi come salute e sicurezza sul lavoro, appalti e mercato del lavoro, nella logica di estendere diritti e tutele e rendere realmente esigibili anche i miglioramenti del contratto precedente non attuati al fine di sensibilizzare e promuovere la cultura della sicurezza.

48 le aziende coinvolte con assemblee sviluppate su più turni, per un totale di 4219 dipendenti, di cui 2727 presenti nei giorni di votazione, mentre i votanti sono stati 2068 (pari al 75,83%) e di questi si sono espressi per il sì in 1972 (96,5%), per il no 71 (3,48%), con 17 schede bianche e 8 nulle. "Questi crudi dati in realtà celano un importante momento di confronto coi lavoratori, nonché tanto lavoro da parte delle delegate e dei delegati, per attivare i seggi e consentire ai lavoratori di esprimersi su temi che li riguardano da vicino come nel caso di questa piattaforma unitaria", fotograno Fim, Fiom e Uilm.

"In particolare le rivendicazioni poggiano su un quadro complessivo di questi anni in cui, le aziende, hanno ripreso volumi e fatturati attestando il valore aggiunto ai valori del 2007 avvero del pre-crisi - proseguono i sindacati -. Nel contempo si sono persi a livello nazionale 300 mila posti e il costo del lavoro si è mantenuto costante. È mancata quindi una reale redistribuzione della ricchezza prodotta negli ultimi anni. Pur sapendo che il confronto non sarà agevole, questa prima prova del percorso democratico, ci consegna un'alta legittimazione nel perseguire nel negoziato le aspettative dei lavoratori".

"Non va poi dimenticato che restano aperti fronti di crisi che vedranno impegnati nei prossimi mesi i metalmeccanici per ottenere un rilancio delle politiche industriali nel confronto col Governo rispetto alla manovra finanziaria,e alla necessità di finanziare ammortizzatori anche in deroga - viene rimarcato -. Anche il nostro territorio, vive segnali contrastanti di una economia che se non affrontata con investimenti e indirizzi a lungo termine farà pagare il conto come sempre alle fasce più deboli. Ma questo scenario, lo ricordiamo, non è in contraddizione con le richieste avanzate a Federmeccanica e con quanto sostenuto in piattaforma, perché quanto si chiede, è a fronte di quanto non è stato redistribuito ai lavoratori in questi anni di vigenza contrattuale".

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