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Economia

Come in Italia anche a Rimini si conferma negativa la variazione dei prezzi

Senza variazioni congiunturali, invece, le divisioni: “abbigliamento e calzature”, “Abitazioni e relative utenze, “Servizi sanitari e spese per la salute”, “Istituzione”

In linea coi dati nazionali, nel mese di novembre registra una variazione negativa dell’inflazione l’indice dei prezzi al consumo nel comune di Rimini. La variazione del -0,5% (è -0,4% quella nazionale) prosegue un trend già registrato sia nello stesso mese del 2014 (-0,1%) sia ad ottobre 2015. Sono questi i dati che emergono dal lavoro dell’Ufficio di rilevazione dei prezzi al consumo del Comune di Rimini, che, in attesa di validazione da parte dell’Istat, confermano dunque il trend inflattivo in diminuzione.

“La lettura di questo dato – ha commentato l’assessore ai Servizi generali Irina Imola – è naturalmente influenzata dalle vicende nazionali ed internazionali, come molti commentatori evidenziano questa mattina sui maggiori quotidiani nazionali. Aspetterei anche, per un’analisi più puntuale sull’intero anno, i dati relativi al mese dicembre che potrebbero restituirci un quadro più preciso delle dinamiche dei prezzi e del loro significato sull’economia.”.

Da una lettura quindi dei dati pubblicati si registra come siano i “Servizi ricettivi e di ristorazione a registrare con un -1,4% la maggior variazione rispetto al mese d’ottobre. E’ questo un dato che non rappresenta a Rimini una novità, in quanto legato alla stagionalità dell’economia locale. Di una lettura diversa, invece la voce “trasporti” -0,8% (-2,5% su base annua). Qui si concentrano tematiche influenzate più da dinamiche nazionali, come la diminuzione del costo dei carburanti, che locali.

Senza variazioni congiunturali, invece, le divisioni: “abbigliamento e calzature”, “Abitazioni e relative utenze, “Servizi sanitari e spese per la salute”, “Istituzione”. “Questi numeri confermano come – conclude l’assessore Imola - rispetto ad alcuni anni fa quando Rimini spiccava in vetta per elevati indici di crescita del’inflazione, vi sia maggiore ‘convenienza’ e ‘risparmio’ delle famiglie su alcuni settori merceologici della vita quotidiana (costo delle utenze, combustibili, alimentari, comunicazione, servizi sanitari); dall’altro come gli indicatori anche al ribasso siano influenzati dalla crisi economica che contrae consumi e abitudini consolidate. Un dato in chiaroscuro per Rimini e per l’Italia, insomma, come sottolineano gli analisti specializzati”.

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