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Allarme disoccupazione a Rimini, "serve innovazione"

Si è svolto mercoledì mattina l’incontro di presentazione dell'Osservatorio sull'economia ed il lavoro della provincia di Rimini a cura dell'IRES CGIL Emilia Romagna

Si è svolto mercoledì mattina l’incontro di presentazione dell'Osservatorio sull'economia ed il lavoro della provincia di Rimini a cura dell'IRES CGIL Emilia Romagna. “Anche il mercato del lavoro locale risente oramai in maniera strutturale delle difficoltà legate al difficile andamento dell’economia nazionale ed europea”, ha esordito nel suo intervento l'assessore alle politiche del lavoro della Provincia di Rimini, Meris Soldati.

“Se è vero che nel nostro territorio alcuni settori hanno risentito più di altri della crisi, faccio riferimento soprattutto all’edilizia e al manifatturiero, lo è altrettanto che nel contesto competitivo globale tutto il nostro sistema rischia di pagare un deficit di innovazione – ha evidenziato Soldati -. Quello che per molti versi è un valore dinamico del nostro territorio- il tessuto economico parcellizzato in decine di migliaia di piccole e medie imprese- porta con sè un fianco più debole sul fronte, ad esempio, della ricerca”.

Per l'assessore, “il segnale da cogliere rispetto ai cambiamenti in atto è quello che senza ricerca, innovazione e sviluppo si esce gradualmente dal mercato. La qualità dell’offerta, la capacità di arrivare prima di altri e con maggiore qualità sul mercato farà la differenza nei prossimi difficilissimi anni. Come ho già ribadito altre volte bisogna avere la consapevolezza che vinceremo o perderemo davanti alla crisi come territorio e non come singoli”.

“È questo – ha ricordato - il messaggio di fondo del recente protocollo sulla competitività sottoscritto a fine dicembre 2011, a cui hanno contribuito tutte le categorie e i sindacati. Ma se nel protocollo abbiamo individuato alcune specifiche azioni per uscire dalla crisi, come l’aumento delle risorse per i confidi e azioni per favorire il rapporto con il credito, quello che oggi ci viene chiesto è di lavorare per cercare non solo di arginare l’emergenza, ma di strutturare un modello diverso di sviluppo e crescita economica, sociale ed occupazionale”.

“Proprio dall’occupazione non vengono dati incoraggianti, ma mi preme qui sottolinearne due – ha evidenziato -. Il tasso di disoccupazione sfiora l’8%, il valore più alto in Regione, con un gap in aumento tra tasso di disoccupazione femminile locale (11%) e regionale (7%) in crescita.  Sono in particolare i lavoratori più giovani a risentire di più della crisi occupazionale con un trend che parte dal 2008 e che ad oggi non ha ancora dato segnali forti di inversione di tendenza (nella fascia di età tra i 15-34 anni  si sono persi oltre 2mila 800 occupati in un triennio). Rimini si colloca al terzo posto dopo Bologna e Modena per disoccupati in fascia d’età 15-24 anni”.

“Da questi dati emerge un quadro di preoccupazione sul quale però, come Istituzioni, stiamo lavorando già da tempo – ha continuato Soldati -. Le istituzioni possono e devono fare tanto ma non basta, serve ora un investimento sul futuro del territorio che coinvolga tutti gli attori comprese organizzazioni sindacali e associazioni di categoria. Il nostro è un territorio che del dinamismo e dell’intraprendenza ha sempre fatto la sua bandiera, oggi ci aspetta una sfida nuova ed in parte inedita, ma proprio la nostra storia ci insegna che in questi momenti riusciamo a dare il meglio di noi stessi. Oggi è uno di quei momenti in cui dimostrarlo. E la strada è quella dell’innovazione e della ricerca. Se non bastano più le solite ‘ricette’ bisogna avere il coraggio di sperimentarne di nuove”.
 

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