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Economia Viale Antonio Gramsci, 56

In Emilia-Romagna una pensione su due non supera i mille euro lordi al mese

Secondo l’elaborazione dello Spi sugli ultimi dati disponibili, quelli del 2013, l’Inps corrisponde in regione poco più di un milione e mezzo di pensioni (per la precisione, 1.514.514), di cui 897.397 a donne (il 59%) e le restanti 617.117 a uomini.

In Emilia-Romagna una pensione su due non supera i mille euro lordi al mese, ma per le donne, mediamente, non arriva neanche a 650 euro. A rivelarlo è lo Spi regionale, il sindacato dei pensionati della Cgil, che da martedì a giovedì è riunito al Grand Hotel des Bains di Riccione (viale Gramsci, 56) per l’undicesimo congresso. Secondo l’elaborazione dello Spi sugli ultimi dati disponibili, quelli del 2013, l’Inps corrisponde in regione poco più di un milione e mezzo di pensioni (per la precisione, 1.514.514), di cui 897.397 a donne (il 59%) e le restanti 617.117 a uomini.

L’importo medio è di poco più di 850 euro lordi. Gli uomini possono però contare su oltre 1.160 euro, mentre le donne devono accontentarsi di 646 euro e spiccioli: una differenza di 514 in meno al mese (-44,31%). È intestato a una pensionata, inoltre, il 74% dei quasi 663mila assegni inferiori ai 500 euro mensili. Ma ci sono anche 1.430 “fortunate” che possono contare su tremila euro lordi al mese (contro gli oltre 19.100 uomini). Con 938 euro Bologna è la provincia dove l’importo medio delle pensioni è più alto, Rimini con quasi 738 quella in cui è più basso.

“È un quadro allarmante, c’è una povertà da pensione che colpisce in particolare le donne", dice Maurizio Fabbri, che oggi ha tenuto la sua ultima relazione da segretario generale dello Spi dell’Emilia-Romagna, dopo 8 anni alla guida del sindacato. “La strada per uscirne? La 14esima sulle pensioni contributive”.

“Abbiamo assistito in questi anni al concentramento della ricchezza in poche mani e all’immiserimento di gran parta della popolazione” commenta la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera, presente in sala. “Nonostante i pesanti tagli subiti – continua – la Regione Emilia-Romagna ha tenuto la barra dritta sul sostegno economico ai servizi alla persona e alle politiche per il lavoro e lo sviluppo”.

Al congresso dello Spi dell’Emilia-Romagna stanno partecipando 290 delegati (di cui 140 donne) provenienti da tutta la regione, in rappresentanza degli oltre 460mila iscritti, pari a circa il 35% della popolazione emiliano-romagnola over 60. I lavori continuano domani, mercoledì 19, con una mattinata dedicata al dibattito congressuale, mentre nel pomeriggio ci saranno gli interventi del direttore generale Sanità e politiche sociali della Regione Tiziano Carradori e del segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Vincenzo Colla.

La discussione riprende giovedì alle ore 9.15, con conclusioni affidate alle ore 10.30 alla segretaria nazionale dello Spi Carla Cantone. Si prosegue con l’elezione del comitato direttivo regionale dei pensionati e dei delegati che parteciperanno al congresso nazionale dello Spi e a quello regionale della Cgil. Alle 14.30, infine, la convocazione del comitato direttivo che procederà all’elezione del nuovo segretario generale dello Spi-Cgil dell’Emilia-Romagna.

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