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Export in crescita dell'5,4%: l'Emilia Romagna regina dell'agroalimentare in Italia

Le esportazioni agroalimentari emiliano-romagnole crescono e crescono di più delle importazioni (+5,4% contro +1,8%), con effetti positivi sul saldo commerciale che tra 2012 e 2013 migliora di 164 milioni di euro

L’Emilia-Romagna, la terra della “Food Valley” con la più alta quota di prodotti Dop e Igp e grandi marchi famosi nel mondo, è la prima regione per export agroalimentare in Italia: con una percentuale del 16%, ha superato anche l Lombardia. E’ quanto emerge dal Rapporto 2013 sul Sistema Agroalimentare, realizzato in collaborazione tra l’Assessorato all’Agricoltura della Regione e Unioncamere Emilia Romagna, che è stato presentato a Rimini nella sede della Camera di commercio.

L’incontro è stato aperto dall’intervento del segretario generale della Camera di commercio di Rimini, Maurizio Temeroli, a cui sono seguite le relazioni dei professori Stefano Boccaletti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Roberto Fanfani dell’Università degli Studi di Bologna che hanno illustrato i dati del Rapporto, una vera e propria “fotografia” ricca di informazioni, valutazioni e indicazioni per gli operatori del settore.

E’ seguita la tavola rotonda “Quali sviluppi per l’agro-alimentare riminese?” Problemi e prospettive, a cui sono intervenuti Sauro Sarti dirigente Agricoltura Provincia di Rimini e Valter Vannucci, direttore Centro Agro Alimentare Riminese. Ampio e partecipato il dibattito finale con gli operatori del settore presenti in sala. Dunque, cresce l’export dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli che nel 2013 hanno raggiunto un valore complessivo di 5 miliardi 471 milioni, mettendo a segno rispetto all’anno precedente un + 5,4%, a fronte di un aumento, su scala nazionale del 4,9%. Un dato tanto più importante se confrontato con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni.

L’andamento delle esportazioni - Le esportazioni agroalimentari emiliano-romagnole crescono e crescono di più delle importazioni (+5,4% contro +1,8%), con effetti positivi sul saldo commerciale che tra 2012 e 2013 migliora di 164 milioni di euro. Disaggregando il dato complessivo, tra le voci più significative dell’export emiliano-romagnolo vi sono i salumi con un valore di 608 milioni di euro e un aumento sul 2012 del 9%, i formaggi e i prodotti lattiero-caseari con 604 milioni e un +6%, pasta e derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%) il vino (392 milioni, +9,8%). Tra i prodotti agricoli regina incontrastata è la frutta fresca (che rappresenta da sola il 55,9% delle esportazioni agricole regionali ) con un valore di 469 milioni di euro, ma una flessione rispetto al 2013 del 3,4%

L’ annata agraria 2013

Il Rapporto evidenzia, confermando le prime anticipazioni, una riduzione del 3 % della produzione lorda vendibile. Un arretramento dovuto essenzialmente al forte maltempo primaverile, con diffusi fenomeni di dissesto specialmente nelle aree appenniniche, e la tromba d’aria che a maggio ha colpito le province di Bologna e di Modena. Tale flessione tuttavia non ha impedito all’agricoltura emiliano-romagnola di confermare un valore di 4,35 miliardi di euro di Plv, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni. In aumento, dell’1,5% netto il valore aggiunto, ma a causa dell’aumento dei costi fissi, la redditività delle aziende scende dell’1,3%.

L’andamento per provincia - La provincia che “pesa” di più in termini di Plv è quella di Ferrara con un valore di 665, 16 milioni di euro. Seguono Modena (588,35), Forlì-Cesena (576,73 milioni) e Ravenna (569,66).

L’industria alimentare - La localizzazione geografica di imprese dell’industria alimentare emiliana attribuisce diversi primati. Parma guida con 1062 ragioni sociali, quota il 22% del totale regionale. Seguono Modena (17,4%), Reggio Emilia e Bologna (13%). Se si fa riferimento alle imprese artigiane del settore, ancora Parma in testa (19,6%) con 645 aziende davanti a Modena (16,1%) e Bologna (14,7%). La distribuzione delle imprese industriali trova in Parma, Modena e Reggio Emilia (rispettivamente 27,8%, 20,4% e 13,5%) la concentrazione del 61,7% delle imprese che con  Bologna (9,1%) arrivano al 70,7% totale.

Crescono gli agriturismi - Anche in Emilia-Romagna il turismo in campagna è sempre più apprezzato. Nel 2013 infatti il numero degli agriturismi è cresciuto del 5% (+53 unità) per un totale di 1.095 aziende attive. La stima del fatturato complessivo ammonta a 153,5 milioni di euro e conferma come l’attività agrituristica sia una valida opportunità per incrementare il reddito agricolo e l’importanza della multifunzionalità.

Il credito agrario: in aumento Bologna e Ferrara - Una leva importante del settore è il credito agrario che nel 2013 è stato è pari a circa 5.575 milioni di euro rappresenta il 12,7% del totale nazionale e il 3,2% dei 173 miliardi di euro di credito totale regionale (Italia 2,3%). Tra le realtà provinciali si segnalano Bologna (+10%) e Ferrara (+6,6%) per una crescita elevata, un crollo deciso invece caratterizza Ravenna (-10%). Il credito agrario in sofferenza è pari a 345 milioni di euro: 6,2% del credito agrario regionale (10,4% in Italia).

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