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Fioccano disdette in hotel e agriturismo per Coronvirus, Confesercenti lancia l'allarme

Fabrizio Vagnini, presidente provinciale di Rimini, chiede "urgentemente un tavolo dell'economia"

Disdette nel 70-90% delle prenotazioni a Ravenna, "numerose" anche quelle negli agriturismi della Romagna intera e, intanto, ci sono Comuni nel riminese nei quali le misure sono diverse, a partire dai mercati. Le associazioni di categoria del turismo, il commercio e l'agricoltura mettono in fila una serie di problemi che li fa temere la tenuta dei settori. A partire da Fabrizio Vagnini, presidente provinciale Confesercenti di Rimini, che chiede "urgentemente un tavolo dell'economia" provinciale. E anche misure omogenee, visto che per esempio, i mercati ambulanti settimanali sono sospesi solo in alcuni Comuni, come a Morciano, Cattolica, San Clemente, e Novafeltria, mentre altrove continuano. Serve quindi "una cabina di regia a livello sovracomunale, magari coordinata dalla Provincia, che riunisca enti locali, categorie, sindacati e anche il mondo del credito, per coordinare i provvedimenti per garantire la tenuta delle attivita' economiche, gia' provate da consumi interni in calo".

E' preoccupato anche Mirco Pari, direttore Confesercenti provinciale, "perche' il nome di Rimini legato al coronavirus sta rimbalzando in tutto il mondo", e perche' "questa emergenza lascera' a lungo strascichi su tutto il tessuto economico, nonche' sull'immagine del territorio". Alcuni segnali arrivano gia' "con la posticipazione di fiere importanti a Rimini e a Bologna". Non va meglio a Ravenna, dove il presidente di Confcommercio Mauro Mambelli parla di disdette dei turisti "che incidono dal 70 al 90% delle prenotazioni delle prossime settimane", anche perche' i siti di Ravenna sono chiusi e non si possono visitare. E anche i clienti business "sono in forte contrazione". I dati che emergono da un sondaggio sulle attivita' ricettive, di ristorazione e svago di Ravenna delineano quindi "un quadro non solo preoccupante, ma drammatico".

Nel frattempo, "non si fanno piu' corsi di aggiornamento, appuntamenti culturali, pendolarismo sanitario". Per questo motivo Confcommercio Ravenna ritiene "che debba essere rivista l'ordinanza regionale, anche alla luce degli effetti pratici del virus che non deve essere considerata come una pandemia letale", conclude Mambelli. E sono gia' "numerose" pure le disdette negli agriturismi della Romagna per le festivita' pasquali e per maggio. E anche sul versante dell'export si registra una contrazione del mercato, "con ordinativi al ribasso e disdette causati da un clima generale di sfiducia da parte dei principali sbocchi commerciali all'estero". Lo dice Cia-Agricoltori italiani Romagna, che rileva "un'indubbia ricaduta dell'emergenza coronavirus sulle aziende agricole locali". I produttori, spiega l'associazione di categoria, stanno continuando a lavorare "con trasparenza vigilando sulla filiera e respingendo ogni tentativo di speculazione sui prezzi dal campo alla tavola". Le difficolta', pero', "sono in costante aumento" e "si temono ricadute negative dal punto di vista sia commerciale che organizzativo, come le difficolta' nel reperire manodopera". Per questo "occorre pensare all'adozione di interventi di sostegno piu' strutturali a favore dei comparti produttivi".

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