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Economia

Fusione tra le Fiere di Rimini e Vicenza, via libera dei Consigli di Amministrazione

Gli accordi raggiunti prevedono la conferma di Lorenzo Cagnoni come Presidente e AD, a Matteo Marzotto la carica di Vice

Nella giornata di venerdì i Consigli d'Amministrazione di Rimini Fiera e di Fiera di Vicenza hanno approvato il documento che formalmente dà il via all'integrazione tra i due poli fieristici, integrazione sulla quale le Assemblee dei Soci dovranno dare il loro assenso entro la fine dell'anno.  Il passo immediatamente successivo sarà la nomina del perito incaricato delle valutazioni. Il nuovo Soggetto assumerà una denominazione ancora top secret. Gli accordi raggiunti prevedono la conferma di Lorenzo Cagnoni come Presidente e AD e l'ingresso di due membri espressi da Fiera di Vicenza in consiglio. Uno di questi sarà Matteo Marzotto che assumerà il ruolo di Vice Presidente. 

"Il passaggio di oggi - dice il Presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni -  è particolarmente importante perché sono stati definiti i punti salienti dell'accordo, aprendo così la strada al primo esempio di integrazione nel sistema fieristico italiano". “Sono particolarmente soddisfatto” – dichiara il Presidente di Fiera di Vicenza, Matteo Marzotto - del risultato raggiunto, frutto di un grande lavoro di squadra, che dà il via ad un processo di fusione tra due grandi player di settore, che con questa operazione, cambieranno i paradigmi del sistema fieristico italiano, valorizzando un progetto industriale di grande levatura.”

“Quello dell’approvazione da parte dei consigli di amministrazione di Rimini Fiera e Fiera di Vicenza del documento che dà il via libera all’integrazione tra i due soggetti, è un nuovo, decisivo passo in avanti verso un’operazione che, una volta compiuta, creerà un polo fieristico leader in Italia e con massa e gambe per competere in Europa - ha aggiunto il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. - E’ una ‘prima volta’ per il panorama fieristico italiano che fa rumore perché mette assieme organizzazione know how, sinergie, di cui a beneficiare potranno essere i territori, le comunità locali e il tessuto imprenditoriale diffuso. Ribadisco quanto detto non più tardi di qualche mese fa: questa integrazione, sulla quale il Comune di Rimini (socio di Rimini Fiera) esprime una valutazione positiva, potrebbe essere colta come una grande occasione per mettere in piedi un sistema fieristico italiano che ha in quello dell’Emilia Romagna un motore propulsivo, in prospettiva protagonista- perché no- come Milano. Ed è su questo che dobbiamo concentrarci adesso, ovvero cogliere questa opportunità e rilanciare, piuttosto che ‘giocare in difesa’. Questa è un’operazione coraggiosa. L’Emilia Romagna, regione che innova, aperta, con i più alti indici di innovazione e export d’Italia, in questo maxi distretto economico e produttivo del centro Nord, che da Torino arriva a Venezia e scende a Rimini, ha un sistema fieristico articolato e forte, che dovrà e saprà rafforzarsi e integrarsi ulteriormente”. 

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