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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

I sindacati: "Serve un osservatorio sui lavoratori frontalieri"

L’obiettivo del lavoro che si vuole porre in essere è quello di entrare nel merito delle problematiche che riguardano centinaia di lavoratori

Si è svolto venerdì 20 settembre, presso la sede della Provincia di Rimini, alla presenza del Presidente Riziero Santi, dell’Assessora regionale Emma Petitti, dei coordinatori sindacali nazionali dei lavoratori Frontalieri di Cgil, Cisl e Uil e del Consiglio sindacale Interegionale delle oo.ss. italiane e di San Marino, un incontro dal quale è scaturita la volontà di stipulare un Protocollo d’Intesa che abbia come finalità l’istituzione di un Osservatorio sui lavoratori frontalieri.

L’obiettivo è quello di mettere in campo uno strumento che possa continuamente monitorare le dinamiche, formulare analisi e definire proposte, relative ad una realtà, quella del lavoro frontaliero, che per quanto riguarda la Repubblica di San Marino riguarda un numero di lavoratori italiani che supera le 6000 unità, ovviamente non solo riminesi. Sarà infatti compito delle istituzioni proporre anche alle Province di Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino, oltre che alla regione Marche, di farne parte, in quanto sono i territori di confine che hanno più persone che si recano al lavoro in uno Stato estero. Allo stesso tempo la stessa proposta sarà formalmente avanzata anche ai rappresentanti della Repubblica di San Marino, la cui presenza si ritiene fondamentale nel monitoraggio del fenomeno frontaliero.

L’obiettivo del lavoro che si vuole porre in essere non è solo quello di osservare il fenomeno e monitorarlo statisticamente, ma quello di entrare nel merito delle problematiche che riguardano centinaia di lavoratori, che hanno a che fare con problemi di carattere fiscale, normativo ed anche dei diritti in senso più generale. Visto che le competenze dirette per la risoluzione dei problematiche sono il più delle volte di carattere legislativo nazionale, una delle finalità del lavoro del tavolo sarà proprio quella di avanzare proposte ai livelli istituzionali competenti, italiani e sammarinesi, affinché la condizione lavorativa di migliaia di lavoratori italiani nella Repubblica di San Marino (e, più in generale, in altre parti d’Italia confinanti con paesi esteri) sia la migliore possibile.

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