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Economia

La gelata notturna ha messo in ginocchio le coltivazioni

l'assessore Mammi: "Un'altra dura prova per l'ortofrutta regionale" già alle prese con la cimice asiatica e l'epidemia

Una gelata terribile, completamente fuori stagione che si abbatte su tutte le produzioni di frutta e verdura nel momento peggiore e colpisce con violenza un comparto già gravemente provato dalle difficoltà del 2019 mettendo centinaia di aziende agricole emiliano-romagnole, in particolare del settore frutticolo, a rischio di sopravvivenza: “Il danno è enorme – commenta Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo, Organizzazione di Produttori con sede a Villanova di Castenaso (Bo) che raccoglie 6.000 soci produttori agricoli (in maggioranza dell’Emilia-Romagna), riuniti in 51 cooperative -: dalle drupacee al kiwi, la gelata ha colpito le produzioni in una fase cruciale per lo sviluppo dei frutti. In un momento così difficile è davvero un brutto colpo per tutto il mondo agricolo, frutticultori in primis”.

L’improvviso crollo delle temperature, scese sotto lo zero già intorno alle 20 di lunedì sera e rimaste tali fino alle 7 di questa mattina, ha colpito le piante nel pieno della fase di allegagione, il delicato momento successivo alla fioritura in cui prende il via lo sviluppo dei frutti: “Per le drupacee il danno è imponente: è compromessa quasi la totalità della produzione di albicocche – prosegue Vernocchi - e molto ingenti sono i danni su pesche nettarine e susine, così come sulle delicate coltivazioni di kiwi giallo. Resta da valutare l’impatto sulle pomacee, in particolare per quanto riguarda le pere, il cui sviluppo era più arretrato rispetto a quello degli altri frutti”.

Un colpo durissimo che si abbatte su un settore già pesantemente colpito dalle difficoltà del 2019: “Lo scorso anno – prosegue Vernocchi – il mondo agricolo si è trovato a dover affrontare diverse emergenze: da quella climatica, con le anomale precipitazioni di maggio e l’estate particolarmente siccitosa, a quelle legate all’esplosione di diverse patologie della frutta, oltre ai ben noti e diffusi danni causati dalla cimice asiatica. Questa gelata colpisce un settore già fortemente provato e che, pur nelle difficoltà, sta mettendo il massimo impegno per far fronte alle richieste di frutta e verdura fresche nonostante l’epidemia in corso e tutte le criticità a essa connesse”.

“In questo quadro di generale e prolungata sofferenza, la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole – conclude Vernocchi – è seriamente a rischio: occorre che la Regione Emilia-Romagna e il Governo, che pur si trovano ad affrontare un’emergenza senza precedenti, si attivino immediatamente per prevedere delle iniziative a tutela delle imprese agricole danneggiate da questa gelata. Se perdiamo gli agricoltori, chi garantirà la presenza di frutta e verdura fresche nei banchi dei supermercati?”.

 “Un’altra dura prova per il comparto ortofrutticolo dell’Emilia-Romagna già alle prese coi danni provocati dalla cimice asiatica e dall’emergenza Coronavirus. Siamo dispiaciuti per tutto quello che stanno attraversando i nostri agricoltori e imprenditori, ma voglio dire loro che non li lasciamo certo da soli. Siamo e saremo al loro fianco per affrontare tutti insieme e con tutti gli strumenti possibili, anche questa ulteriore criticità”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, interviene sulle brinate e le gelate che la scorsa notte hanno interessato ampie zone dell’Emilia-Romagna. “Già da questa mattina- prosegue l’assessore- ci siamo subito attivati per verificare l’impatto delle gelate tardive sulla produzione di frutta e verdura e per capire quali possibili meccanismi potremo mettere in campo a sostegno di un comparto fondamentale per l’intera regione. Attraverso Arpae abbiamo fatto una prima mappatura delle zone interessate dalle gelate che riguardano in maniera diffusa tutta la pianura in cui si sono registrati valori inferiori a -5°. Al momento- chiude Mammi- è ancora prematuro fare una stima precisa dei danni ed è bene seguire il sistema di allerta di Arpae per attivare, laddove presenti, sistemi di prevenzione e tutela dei frutteti perché l’influsso di aria fredda continuerà anche nei prossimi giorni, seppure con punte meno estreme nelle minime”.

“La “gelata” della notte appena trascorsa, con le temperature nelle province romagnole che hanno raggiunto picchi fino a -7°; ha “bruciato” le colture di pesche, susine, albicocche, in parte del kiwi, e ancora non si sa se avrà ripercussioni anche sullo stato delle viti. Pertanto la Regioni si attivi per stanziare immediatamente fondi emergenziali da erogare agli agricoltori per far fronte all’enorme danno subito. Ma non solo: è necessario che la giunta di Stefano Bonaccini disponga una moratoria affinché slittino di almeno un anno le scadenze di tasse e ratei, in modo da non gravare ulteriormente sulle aziende agricole che hanno subito danni”. E' quanto chiede il gruppo regionale Lega E-R in un'interrogazione, a prima firma Andrea Liverani, in cui rileva che “l’inizio del mese di marzo 2020 è stato più caldo rispetto alla media stagionale e questo ha comportato la fioritura precoce di diverse coltivazioni. Tale fioritura ha reso conseguentemente le piante più esposte al rischio di danni legati ad eventi atmosferici, pertanto la “gelata” della notte scorsa produrrà danni ingentissimi, tali da non consentire ai produttori agricoli di generare le entrate necessarie per sopperire ai costi di produzione. Ma c'è di più: questo evento avrà gravi conseguenze negative sul piano occupazionale, in quanto migliaia di dipendenti stagionali non avranno un’occupazione nel periodo estivo, per via delle colture completamente devastate” concludono Andrea Liverani, Matteo Rancan, Lucia Borgonzoni, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Michele Facci, Matteo Montevecchi, Emiliano Occhi, Valentina Stragliati e Simone Pelloni.

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