L'articolo 62 del Codice del consumo parla chiaro: non si possono applicare commissioni per l'utilizzo di strumenti di pagamento. Invece Start Romagna dal 2012 al 2 ottobre del 2017 ha applicato una 'fee' dell'1,15% sul rinnovo degli abbonamenti under 25 e Scuolacard effettuati online sul sito dell'azienda tramite carta di credito. Da qui la multa da 15.000 euro da parte dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, cui si e' rivolta lo scorso dicembre la Federconsumatori della provincia di Rimini. E pazienza se quelle commissioni il gestore del tpl in Romagna non le ha nemmeno incassate. Come si legge nel bollettino delle sentenze dell'Authority, pubblicato l'1 ottobre, il procedimento istruttorio e' partito a febbraio e Start Romagna, ascoltata in audizione il 21 giugno, ha presentato una corposa memoria difensiva.

Secondo quando appurato, la societa' dal 2012 ha garantito un'ulteriore modalita' di pagamento sul proprio sito, avvalendosi di una societa' pubblica che gestisce una piattaforma di pagamento, cui la Regione Emilia-Romagna ha richiesto di aderire. E tra le condizioni contrattuali, pur essendo il servizio gratuito, erano previste possibili commissioni. Dal 2 ottobre 2017 Start e' passata invece al sistema romagnolo Pago Pa, con il quale la pratica e' cessata. Sebbene Start non abbia incassato le commissioni e i rinnovi online tramite carta di credito rappresentino una quota minima, si prefigura comunque una violazione del Codice del consumo, con la societa' che resta responsabile del sovrapprezzo applicato. Da qui la multa di 20.000 euro, abbassata a 15.000 "in considerazione della situazione economica, che presenta un bilancio in perdita". E a Start sarebbe potuta andare peggio visto che il range della sanzione variava dai 5.000 ai cinque milioni di euro, in base a gravita' e durata della violazione. Durata che va dal 13 giugno 2014, con l'entrata in vigore del Codice del consumo, al 2 ottobre 2017. (fonte Dire)