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Le case popolari non bastano: "E' il momento dell'housing sociale"

In merito a quanto emerso nell'annuale assemblea dell'ANCE, svoltasi martedì, il presidente di Acer Rimini, Cesare Mangianti ha svolto alcune considerazioni

In merito a quanto emerso nell'annuale assemblea dell'ANCE, svoltasi martedì, il presidente di Acer Rimini, Cesare Mangianti ha svolto alcune considerazioni. “Credo che non possiamo non interrogarci sul prossimo futuro delle politiche per la casa. Si tratta di un futuro a tinte tutt'altro che serene. Come ho già avuto modo di dire, nelle graduatorie di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) ci sono 1.384 famiglie solo nel comune di Rimini, e oltre 2.500 in tutta la provincia; domande a fronte delle quali, di qui a fine 2014, riusciremo a consegnare 340 alloggi”.

“Come si vede la sproporzione è forte, e dentro questa sproporzione ci sono casi disperati, persone e famiglie che ogni giorno bussano agli uffici casa o agli uffici Casa dei Comuni e all'ACER. Non solo: credo sia fondato il timore che la crisi vera non sia ancora arrivata, o che comunque i morsi della difficile situazione che si sta vivendo, faranno ulteriormente aumentare il numero delle famiglie che si troveranno in situazione di emergenza abitativa. - continua  Mangianti - D'altra parte, in virtù di questa stessa crisi, nei bilanci di previsione dei Comuni non ci sono più, e temo che non vi saranno neppure in futuro, investimenti per l'edilizia residenziale. Dubito molto che anche la Regione Emilia Romagna, attualmente alle prese con il terremoto, possa intervenire, per non parlare dello Stato. Di fronte a questa difficile situazione credo che l'unica strada concreta e percorribile sia quella dell'housing sociale. Auspico che gli Enti Locali si mettano al lavoro per stingere accordi coi privati, al fine di realizzare alloggi che possano essere messi a disposizione di chi è in difficoltà, a canoni calmierati. Ovviamente deve trattarsi di accordi in cui strappare, per quanto possibile, le migliori condizioni per il pubblico, ma in questo momento, in cui la crisi investe fortemente anche l'edilizia, come si legge sempre più spesso, sono convinto che pure privati che prima disdegnavano queste politiche, sarebbero invece disponibili ad aderirvi”.

“Superfluo dire che i vantaggi di una simile scelta sarebbero molteplici. In primis per le famiglie in lista d'attesa di un alloggio. Ma anche per le imprese, e, a livello di indotto, per tutto il nostro territorio e per l'occupazione. Su quest'ultimo aspetto, tra l'altro, mi permetto di aggiungere, ACER sta già facendo la sua parte. Da qualche anno è stata fatta la scelta di utilizzare bandi non “al massimo ribasso”, ma con la formula dell'“offerta economicamente più vantaggiosa”, e grazie a questo la qualità dei lavori che vengono eseguiti è notevolmente salita. Sempre negli ultimi anni, grossi appalti, tra cui quello dell'ex Macello, se li stanno aggiudicando ditte del Riminese, e questo porta vantaggi al territorio, come dicevo, ma è anche garanzia di maggior qualità, rispetto dei tempi di consegna e della sicurezza e dei diritti dei lavoratori (o comunque l'interlocutore è più vicino e i contatti più facili). Concludo ribadendo che i motivi, anzi i buoni motivi, non mancano, per intraprendere forti politiche di housing sociale, sulle quali ACER è disponibile a ragionare, fin da subito, con gli Enti Locali, specialmente quelli più grandi”.
 

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