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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Legge di bilancio, Confesercenti: "Commercianti come bancomat, provvedimento insensato"

"Un intervento ancora da capire, il cui obiettivo sarebbe evitare che i residenti dei piccoli comuni non serviti da istituti bancari accumulino troppo contante in casa"

"Dopo il tetto al cash, dopo l’obbligo di POS per imporre l’accettazione di pagamenti con carte e bancomat senza considerare i costi sostenuti dagli esercenti, dopo il rilancio della lotteria degli scontrini, ora nella legge di bilancio di quest’anno si prevede di far diventare negozianti, tabaccai e giornalai veri e propri ‘bancomat’ per far prelevare ai cittadini tramite POS fino a 250 euro in contanti. Un intervento ancora da capire, il cui obiettivo sarebbe evitare che i residenti dei piccoli comuni non serviti da istituti bancari accumulino troppo contante in casa".

A dirlo è  Fabrizio Vagnini, Presidente Confesercenti provinciale Rimin, che continua: "Si chiede quindi ai commercianti da un lato di sostituire le banche, che nel frattempo chiudono gli sportelli improduttivi, e di erogare contanti; dall’altro di scoraggiare l’uso del cash. Un evidente ossimoro e un’idea di difficile applicazione: il commerciante, per erogare contanti, dovrebbe infatti detenere disponibilità di liquido congrue, con tutti i rischi che ne derivano. Per una commissione prevedibilmente non superiore a un euro, forse il gioco non vale la candela".

"Non è solo un riconoscimento dell’impossibilità di eliminare banconote e monete, ma anche l’ennesimo provvedimento contraddittorio sui pagamenti, fronte su cui negli ultimi dieci anni si sono moltiplicati interventi e incertezze, mentre l’accordo per tagliare le commissioni POS che pesano sui piccoli esercenti non ha ancora generato riduzioni apprezzabili - conclude Vagnini - Non è stato raggiunto neanche l’obiettivo della trasparenza, rendendo chiare ed esplicite le condizioni applicate da banche e intermediari: la comparazione fra le offerte, pubblicata sul CNEL, è una babele in cui è impossibile districarsi se non affidandosi a un esperto. E le migliori condizioni non sono applicate d’ufficio dalle banche: sono le imprese a dover presentare istanza. Un sistema che a nostro avviso non funziona: chiederemo revisioni e verifiche dell’efficacia del protocollo".

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