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Liberalizzazione degli orari: "Ricorrere alla Corte costituzionale"

Confesercenti regionale chiede che la Regione Emilia Romagna impugni davanti alla Corte Costituzionale la Legge sulla liberalizzazione degli orari commerciali

Confesercenti regionale chiede che la Regione Emilia Romagna impugni davanti alla Corte Costituzionale la Legge sulla liberalizzazione degli orari commerciali. L’Associazione ha apprezzato la recente presa di posizione dell’Assessore regionale Maurizio Melucci che ha criticato il provvedimento, e si appella alla Regione affinchè sollevi la questione dell’illegittimità della nuova normativa.

La legislazione precedentemente in vigore consentiva già un’ampia fascia di apertura per i negozi, dalle 7 alle 22, e con oltre il 60% dei Comuni emiliano-romagnoli classificati come città d’arte e Comuni turistici con la possibilità di apertura in tutti i festivi; inoltre erano possibili ulteriori aperture a livello locale e non erano quindi necessarie ulteriori e indiscriminate deregulation.

“Con le aperture ininterrotte non aumenteranno i consumi, non migliorerà il servizio e non aumenterà l’occupazione – afferma Roberto Manzoni, Presidente Confesercenti Emilia Romagna – orari completamente liberi favoriranno solo la grande distribuzione (che detiene già una quota di mercato di oltre il 70% nel settore alimentare) a danno del piccolo e medio dettaglio e dei mercati; peggiorerà la qualità della vita degli imprenditori e aumenterà il costo della distribuzione per i consumatori. Con la totale assenza di regole si affermerà solo la regola del più forte e del più furbo e non si garantirà certo la concorrenza”.

“C’è poi un’altra questione rilevante sia sul piano formale che su quello sostanziale – sottolinea Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia Romagna – la riforma del Titolo V della Costituzione ha attribuito da tempo alle Regioni la competenza sulle materie relative a commercio e turismo, che quindi, di fatto, vengono espropriate di tali prerogative in quanto ormai Governo e Parlamento stanno intervenendo in modo generale in materia commerciale.
Nella sostanza, continuando a perseguire questa strada, aumenteranno sempre più le chiusure delle piccole imprese commerciali e degli esercizi di vicinato, con una prospettiva concreta di desertificazione commerciale in diverse aree urbane e periferiche”.
 

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