Liberalizzazione delle spiagge, "serve coesione dei balneari"
""In seguito alla prima bozza di testo sulle liberalizzazioni, seppure smentita dal Governo e non ufficiale - dichiara Ezio Filipucci a nome dell'Associazione Bar e Ristoranti di Spiaggia di Riccione, di cui è il Presidente - crediamo sia prioritaria la coesione"
Continua a destare preoccupazione tra le categorie la ventilata liberalizzazione delle spiagge. "In seguito alla prima bozza di testo sulle liberalizzazioni, seppure smentita dal Governo e non ufficiale - dichiara Ezio Filipucci a nome dell'Associazione Bar e Ristoranti di Spiaggia di Riccione, di cui è il Presidente – crediamo sia prioritaria la coesione della categorie balneari, essendo il focus della questione la tutela delle imprese operanti sul demanio in quanto garanti significativi, ad oggi e per il futuro, dello sviluppo dell’economia territoriale e nazionale, data la conformazione geografica del nostro Paese”.
E ancora: “Posizioni autonome e controcorrente non crediamo siano opportune né adeguate per la partita in atto – prosegue – considerato che il governo non può fare 28000 leggi per tutelare altrettanti operatori esistenti. Crediamo infine che lavorare coesi per la stesura della proposta da presentare ai Ministri Gnudi e Moavero sia ben più strategico: tra i punti centrali la regola citata all’art.11 secondo cui “le autorizzazioni non hanno durata limitata” e l’osservazione che la scarsità del bene ambientale a cui si appella la proposta di Barnier per mandare all’asta le concessioni non riguarda l’Italia dove solo 1/3 delle coste balneabili sono attualmente in concessione. Ricordiamoci che la Direttiva è rivolta a tutti i Paesi membri della comunità europea e che ogni stato ha facoltà di applicare la medesima declinandola sulla propria realtà nazionale. L’asta deve coinvolgere le nuove concessioni, nella tutela di quelle esistenti”.