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Piadina, le Province romagnole: "Portare a casa l'Igp"

Le Province di Rimini e Forlì-Cesena concordano sul fatto che non sia compito del marchio Igp proteggere il singolo prodotto o produttore, ma sancire il legame che lega la piadina al suo territorio d’origine

Le Amministrazioni Provinciali di Rimini e Forlì-Cesena hanno precisato la loro posizione in merito al disciplinare Igp della “piadina romagnola”. In linea con quanto ricordato dalla funzionaria del Ministero delle Politiche Agricole Lauretta Madotto, le Province di Rimini e Forlì-Cesena concordano sul fatto che non sia compito del marchio Igp proteggere il singolo prodotto o produttore, ma sancire – una volta per tutte – il legame che lega la piadina (o piada) al suo territorio d’origine.

“Questo – si legge in una nota - per evitare - come purtroppo già accaduto - che il marchio “piadina” finisca depositato in diversi Paesi del mondo da imprese straniere. L’Igp della piadina romagnola (e sua variante riminese) è il frutto di un iter complesso, portato avanti da Associazioni di categoria ed Enti pubblici per ben 9 anni, a protezione di un marchio che, oltre al valore economico, presenta anche un forte valore identitario”.

“Passerà ancora qualche semestre prima della pubblicazione definitiva del disciplinare sulla Gazzetta Comunitaria – prosegue la nota -. In questo periodo andranno affrontate le opposizioni a Bruxelles di coloro i quali hanno usato il marchio “piadina” per commercializzare prodotti che poco o nulla hanno a che vedere con il nostro alimento locale.

“I rilievi, certamente legittimi, legati alla modalità di confezionamento (industriale, parzialmente o completamente manuale) o di somministrazione (chiosco o supermercato) non devono distrarci dal nostro obiettivo primario – continua la nota -. Tutelare i nostri marchi identitari all’interno di un mercato globale sempre a caccia di prodotti “senza protezione” da clonare e commercializzare su larga scala. Rispetto alla qualità del prodotto e ai meccanismi di controllo andrà aperto un confronto tra tutti i soggetti coinvolti, ma a livello locale. Per il momento la priorità è “portare a casa” l’Igp per la nostra piadina (piada) romagnola.

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