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Economia

Rapporto sull’Economia della provincia di Rimini: una crisi lunga 6 anni

Tra il 2015 e il 2017, sia la crescita del tasso medio annuo del valore aggiunto in provincia di Rimini, toccherà +1,3%, inferiore al valore atteso medio annuo del +1,5% per l'Emilia-Romagna ma superiore al +1,1% atteso per l'Italia

I dati del 21° Rapporto sull’Economia della provincia di Rimini 2014/2015, promosso dalla Camera di commercio di Rimini e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, rappresentano ancora un territorio dentro una crisi che perdura dal 2009. Gli scenari previsionali, con orizzonte 2017, invitano comunque ad un cauto ottimismo. Secondo quanto emerge dal rapporto, il mercato del lavoro vede la cassaintegrazione calare (-1,6%) ma in forte crescita quella straordinaria (+19,4%).

La disoccupazione a Rimini si attesta all'11,1%, in calo rispetto al passato, ma quella giovanile schizza al 28,1%. Gli avviati al lavoro sono in flessione dell'1,4% e i lavoratori in mobilità aumentano del 46,2%. Il sistema bancario fa registrare un calo del 3,3% degli impieghi con le sofferenze che vanno al +39,6%. Sul fronte delle imprese, per la prima volta a Rimini scendono sotto le 35mila unità (-2,6%) con un saldo nate-morte negativo di 938 unità. Continua il trend negativo del settore manifatturiero che fa registrare tutti dati negativi: -2,1% pre la produzione, -2,2% il fatturato e -2,7% per gli ordinativi. Luci e ombre sul turismo riminese che, pur facendo registrare un aumento degli arrivi pari all'1,9%, vede le presenze in calo del 2,8%. Unica nota positiva per l'economia di Rimini è l'export che si attesta a un +,2,4%.

La presentazione del Rapporto economico nasce per divulgare il grande patrimonio di informazioni economiche e statistiche delle Camere di Commercio italiane: informazioni che ci raccontano, anche in questa edizione, di una crisi che spesso condiziona la stessa sopravvivenza delle imprese nel nostro territorio. Significativa la ricorrenza, quest’anno, del 20° anniversario della Camera di commercio di Rimini, punto di riferimento centrale per le imprese e l’economia locale. Ad integrazione dei dati statistici, presentati da Massimo Guagnini, Partner di Prometeia, Camera di commercio e Fondazione Carim si sono poste quest’anno l'obiettivo di operare una riflessione sull’esigenza di rilanciare una forte cooperazione, un patto, tra società civile, imprese e istituzioni quale condizione essenziale per ogni percorso di ripresa. In questo senso, centrale rimane il valore dei cosiddetti ‘corpi intermedi’, la rete organizzata a livello sociale ed economico che con diverse responsabilità rappresenta un moltiplicatore di opportunità per i cittadini e le imprese.

Per un confronto su queste tematiche è stato organizzato un talk show condotto dal giornalista di San Marino RTV Sergio Barducci, con la partecipazione in collegamento video del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, di Stefano Zamagni, Ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna, Ruggero Frezza, Cofondatore di M31 Italia srl, Maurizio Ermeti, Presidente Rimini Venture-Piano Strategico, Fabrizio Moretti, Presidente Camera di commercio di Rimini e Leonardo Cagnoli, Vice Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.

Mercato del lavoro
Il primo segnale del perdurare della crisi viene dall’analisi del mercato del lavoro. Nel 2014, in provincia di Rimini, gli avviati (lavoratori che hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro dipendente nell’anno) segnano un decremento, rispetto al 2013, dell’1,4%, mentre gli avviamenti (numero dei rapporti di lavoro dipendente instaurati nell’anno) rimangono sostanzialmente stabili (-0,1%). La precarietà si evince anche dalla tipologia contrattuale: il contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, con il 64,1% sul totale, costituisce la tipologia più diffusa mentre scende ancora il peso del lavoro a tempo indeterminato, attestandosi al 5,5% (contro il 6,3% del 2013). L’utilizzo complessivo della Cassa Integrazione Guadagni (Ordinaria, Straordinaria e in Deroga) diminuisce, rispetto al 2013, dell’1,6%, ma vi è un forte incremento delle ore autorizzate di CIG Straordinaria (+19,4%). Cala anche lievemente il tasso di disoccupazione totale, attestandosi all’11,1% (era l’11,4% nel 2013), ma cresce decisamente quello giovanile  portandosi al 28,1% nella classe 15-29 anni (dal 24,8% del 2013); in forte crescita, infine, i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (+46,2% sul dato “provvisorio” 2013).

Sistema bancario
I dati della Banca d’Italia evidenziano un calo degli Impieghi bancari, al 31/12/2014, del 3,3%, rispetto al 31/12/13, con gli Impieghi alle Imprese che diminuiscono maggiormente (-4,9%). La ristrettezza del credito è confermata, inoltre, dai dati, in calo, sui finanziamenti per cassa, oltre il breve termine e agevolati: a ciò si aggiungono i dati allarmanti sulle Sofferenze bancarie che in provincia di Rimini, al 30/09/14, ammontano 1.645 milioni di euro, con un incremento, rispetto all’anno precedente, del 39,6%. In questo scenario l’intervento dei Confidi è stato molto importante per le imprese: nel 2014, in provincia di Rimini, si calcola che le imprese che hanno fatto ricorso ad un Confidi per accedere al credito bancario abbiano rappresentato il 25% del sistema imprenditoriale riminese (in aumento rispetto al 23,9% del 2013).

Export
Dati in crescita per il commercio con l’estero; in provincia di Rimini, infatti nel 2014 i dati relativi all’Export fanno segnare rispetto al 2013, un incremento del 2,4%. I 5 principali prodotti oggetto di esportazione sono, nell’ordine: Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia (26,9% sul totale); Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (12,7%); Navi e imbarcazioni (8,3%); Altre macchine di impiego generale (forni e bruciatori, sistemi di riscaldamento e refrigerazione, macchine e attrezzature per ufficio escl. computer, macchine di sollevamento e movimentazione) (7,9%); Articoli di maglieria (3,9%). In termini di singolo Paese invece, i principali Paesi export sono la Francia (verso cui si concentra il 9,3% del totale dell’export), gli Stati Uniti (l’8,5%), la Russia (l’8,4%), la Germania   (il 7,1%), il Regno Unito e la Spagna (il 4,7% per ciascuno dei due Paesi).

Demografia delle imprese
Con riferimento alla numerosità d’impresa, la consistenza delle imprese attive, in provincia di Rimini, al 31 dicembre 2014, ammonta a 34.503 unità, contro le 35.419 del 31 dicembre 2013,  con un decremento del 2,6% che porta per la prima volta il numero sotto quota 35.000. Con riferimento ai flussi d’impresa, le cessazioni, con 3.367 unità, hanno nettamente superato le iscrizioni, arrivate a 2.429 unità, determinando un saldo nati-mortalità delle imprese alquanto negativo (-938 imprese). Nel relativo confronto con l’anno 2013, si ha una decisa diminuzione delle imprese iscritte del 13,3% a cui si associa un incremento delle imprese cessate dell’11,0%.

Congiuntura manifatturiera
Il settore manifatturiero provinciale ha manifestato, nell’anno 2014, rispetto all’anno 2013, una diminuzione delle principali variabili: produzione: -2,1%, fatturato: -2,2% e ordinativi: -2,7%; i relativi andamenti trimestrali dell’anno 2014, rispetto ai rispettivi periodi del 2013, mostrano delle dinamiche negative in tutti e quattro i trimestri considerati, con la situazione più critica nel 4° trimestre, laddove la produzione, il fatturato e gli ordinativi calano, rispettivamente, del 2,7%, del 2,6% e del 3,5%.

Movimento turistico
Nell’anno 2014, in provincia di Rimini, il movimento turistico ha tenuto per ciò che riguarda gli arrivi, con un +1,9% rispetto al 2013, con le presenze che sono però diminuite del 2,8%; meglio la clientela italiana (+3,1% negli arrivi e -2,6% nelle presenze) rispetto a quella straniera (-1,9% negli arrivi e -3,4% nelle presenze). Stranieri che però si riscattano con riferimento alla permanenza media (rapporto presenze/arrivi); questo complessivamente risulta pari a 4,7 giorni, ma è maggiore per il turista straniero (5,3 gg. contro 4,5 gg. degli italiani).

Scenari previsionali 2015-2017
Aggiornati a febbraio 2015, gli scenari previsionali evidenziano, tra il 2015 e il 2017, sia la crescita del tasso medio annuo del valore aggiunto in provincia di Rimini, che toccherà +1,3%, (inferiore al valore atteso medio annuo del +1,5% per l’Emilia-Romagna ma superiore al +1,1% atteso per l’Italia) sia un incremento dell’export in misura media annua del 4,3% (presentando però una crescita inferiore rispetto al trend regionale del +4,9% e nazionale del +4,6%). Nel mercato del lavoro riminese si evidenzierà, tra il 2015 ed il 2017, una minima crescita delle unità di lavoro, quantificabile in un +0,8% medio annuo, variazione inferiore a quella che si registrerà sia in ambito regionale (+1,1%) ma superiore a quella che si avrà in ambito nazionale (+0,6%). Nel 2017, inoltre, in provincia di Rimini si attende un calo del tasso di disoccupazione che scenderà sotto la soglia del 10%, risultando pari al 9,7%; tale percentuale risulterà superiore a quella attesa per l’Emilia-Romagna (6,8%) e inferiore a quella che si avrà in Italia (11,5%).

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