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Economia

Cresce il grado di internazionalizzazione delle aziende riminesi

Presentata l'indagine annuale realizzata da Confindustria Romagna con il Contributo di Banca Carim

Le imprese del territorio della Provincia di Rimini sono sempre più internazionalizzate. Lo rileva l'indagine annuale 
realizzata dall’Ufficio Internazionalizzazione di Confindustria Romagna, con il contributo di Banca Carim.
L'indagine ha coinvolto 210 aziende iscritte a Confindustria Romagna-sede di Rimini che rappresenta il 49,6% delle imprese associate. Di queste 210, 181 (12 in più rispetto all’anno scorso, 115 in più rispetto al 2005 e 121 in più rispetto alla prima ricerca effettuata nel 2003 che ne contava 60) hanno dichiarato di avere contatti con l’estero. Un dato in linea con la fotografia ISTAT: nel primo semestre del 2016 l’export della Provincia di Rimini, è di un miliardo e 57 milioni di Euro, contro i circa 910 milioni del primo semestre dell’anno precedente. La crescita è del +16,13% e posiziona Rimini al primo posto in Regione per incremento dell'export.  L'import cresce del + 7,85%. (Secondo posto in regione dopo Parma).  Più della metà del campione (51,9%) dichiara di svolgere parallelamente attività di import/export; le aziende esclusivamente esportatrici corrispondono al 33,7% del campione, mentre si attestano al 14,4% del totale le aziende solo importatrici. Rispetto allo scorso anno si osserva una diminuzione per la categoria di imprese sia import che export, un elevato numero di imprese solo export e solo import.

"A fine 2016 la situazione economica è caratterizzata da una serie di segnali altalenanti che non permettono ancora di avere certezze - spiega Paolo Maggioli Presidente Confindustria Romagna. - Dopo l'esito del referendum costituzionale e l'elezione del nuovo presidente del Consiglio non possiamo pensare che sia finito il tempo delle riforme. Anzi, al nuovo presidente chiediamo proprio di non fermare la spinta verso l'ammodernamento. Le imprese hanno bisogno di riforme e dinamismo per potere continuare a essere competitive nelle sfide del futuro.  
Sul territorio fanno ben sperare i dati della congiuntura del terzo trimestre 2016, resi noti dalla Camera di Commercio di Rimini, che nel manifatturiero vedono la produzione in aumento del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2015 e il fatturato al +1,6%. Ma necessitano di conferme. Ovviamente creano ottimismo i numeri presentati oggi a dimostrazione che le nostre aziende restano attive e che sono sempre più consapevoli che per essere competitive e crescere, occorre internazionalizzarsi. Chi ha superato la crisi e continua a essere protagonista lo ha fatto proprio perché ha investito in internazionalizzazione ed innovazione. Confindustria Romagna continuerà a essere al loro fianco e a tal proposito sono lieto di annunciare che la tradizionale indagine sull'internazionalizzazione, fatta per la provincia di Rimini, dal 2017 avrà uno sfondo romagnolo
". 

Banca Carim è storicamente una delle prime realtà bancarie del territorio ad aver costituito al suo interno un “international desk”, team di professionisti specializzati nel fornire assistenza qualificata alle imprese aperte ai mercati internazionali commenta il Presidente di Banca Carim Sido Bonfatti.Come confermano i dati dell’Indagine, il processo di internazionalizzazione è un elemento ormai imprescindibile per lo sviluppo e la rivitalizzazione dell’economia riminese. Prova ne è che i due terzi delle aziende prese in esame sarebbero interessate a valutare ipotesi aggregative pur di favorire il processo di internazionalizzazione. Banca Carim, grazie alla consolidata esperienza nel settore, è pronta ad accompagnare le consociate a Confindustria Romagna nell’acquisizione di nuovi mercati sempre più globalizzati”.

===> Segue l'analisi dei risultati della ricerca

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