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Economia

Rimini Fiera: prima le nozze con Vicenza, poi la quotazione in borsa

Secondo l'assessore Brasini con fusione sarà più facile "Pagare i debiti per il palas"

Un matrimonio di convenienza da cui nascerà "il primo operatore italiano per manifestazioni proprie e il secondo, dopo Milano, per dimensioni e redditività". Entra nel vivo l'operazione di aggregazione tra le fiere di Rimini e di Vicenza. Questo sera in consiglio comunale verrà infatti discusso e votato l'odg in merito presentato dal sindaco riminese, Andrea Gnassi, mentre a fine mese in una conferenza stampa congiunta delle due fiere e dei due Comuni saranno forniti tutti i dettagli. Intanto oggi il primo cittadino riminese in compagnia dell'assessore alle Partecipate, Gianluca Brasini, ragguaglia la stampa locale. Per la fiera di Rimini quella di Vicenza è "una buona sposa", per cui l'aggregazione "conviene al territorio". In primo luogo, spiega Gnassi, le due società hanno "caratteristiche simili" e hanno prodotti complementari e di proprietà che permettono di ampliare il mercato. C'è inoltre una "gestione buona ed equilibrata" che permette di "garantire gli investimenti": ha mutui per gli investimenti fatti, non ha disavanzi e ha chiuso gli ultimi tre esercizi in utile. Infine Vicenza è già all''estero con le sue expo sull'oro, mentre "noi possiamo valorizzare il loro palacongressi". Dunque "sinergie" importanti da sviluppare. Al termine dell''operazione vedrà la luce Italian exhibition group, con l'81% in mano agli ex soci di Fiera Rimini e il restante 19% a quelli di Vicenza, e un fatturato che nel 2017 dovrebbe toccare i 120 milioni di euro e nel 2018 i 135, con un "utile importante".

Insomma un'operazione strategica, la "prima" di questo tipo in Italia, per competere sui mercati internazionali, argomenta Gnassi. Che "non preclude l'integrazione regionale, un obiettivo a cui guardiamo se c'è un interesse reale e se ci sono fatti concreti". E che potrebbe cambiare le coordinate della quotazione in borsa, con gli operatori che vedono bene l'aggregazione, non più sul mercato secondario Aim ma sul principale Mta. "Sarà il mercato a dire quanto e come", aggiunge Gnassi. Comunque, sottolinea, "le fiere rimarranno qua". Sono diversi, prosegue il sindaco, i motivi che spingono verso l'aggregazione con Vicenza. Il mercato fieristico "è in fermento" su scala nazione ed europea. Milano prova a scippare a Torino il Salone del libro e "guarda a Verona". Bologna fa la stessa cosa con Bari. E anche le cugine più piccole si muovono. Intanto a livello continentale sono 11 i grandi soggetti, con fatturati dal mezzo miliardo di euro a 230 milioni. Sette sono tedeschi, due francesi, uno svizzero e un italiano, Milano, che si piazza al nono posto con 245 milioni di fatturato. Il mercato globale richiede "sinergie e dimensioni" altrimenti si rischia di scomparire. Senza dimenticare che la Fiera di Rimini sta uscendo indenne dalla crisi, "è una colonna solida e ora si organizza per essere più forte".

Il modello di business è stato riorganizzato puntando su quattro driver principali: turismo, rinnovabili, wellness e food. Così, alla faccia di "chi tifava per il fallimento", sono stati centrati gli obiettivi economici posti dal piano industriale 2014-2016. Garantendo un indotto per la città di 8-10 euro per ogni euro fatturato dalla fiera. Se nel 2016 il fatturato ammonta a 85 milioni, con circa 6,5 di utile, l'indotto sfiora il miliardo. Insomma, tira le fila Gnassi, le dimensioni sono sempre più importanti e dalla provincia italiana arriva uno sguardo verso il mondo. L'operazione, aggiunge l''assessore Brasini, aumenta anche la sostenibilità del finanziamento del Palas, che si finanzia con la compartecipazione degli utili. Al momento sono due i mutui accesi, uno da 38 milioni di euro con Unicredit, l'altro da 22 con Mps. "La forza della fiera - ribadisce - ci permette di fare alleanze strategiche che ci renderanno più forti sotto il profilo economico, mantenendo saldamente il controllo del capitale di maggioranza". Ecco perchè Vicenza è "una buona sposa". La parola stasera passa al consiglio comunale per un parere politico non vincolante ma comunque strategico.

IL CONSIGLIO COMUNALE - E’ durato quasi sei ore il dibattito che il Consiglio Comunale ha dedicato ieri al futuro di Rimini Fiera e alla prossima integrazione con Fiera di Vicenza, oggetto dell’ordine del giorno presentato dal sindaco Andrea Gnassi e che è stato votato con 21 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti. “E’ stata un’occasione importante per fare chiarezza su un passaggio di fondamentale importanza per la nostra Fiera – ha sottolineato il sindaco in chiusura di seduta, alla quale è intervenuto anche il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni – e anche per avere maggiore contezza dello scenario italiano e internazionale in cui le scelte che operiamo si inseriscono. Il passaggio in Consiglio Comunale non era obbligato, ma lo abbiamo ritenuto indispensabile per poter approfondire nel merito i diversi aspetti dell’aggregazione e avere così chiara la consapevolezza delle importanti prospettive che si aprono con l’operazione che ci apprestiamo a realizzare”.

“L’aggregazione con Vicenza – ha ricordato il sindaco - permette di consolidare la nostra posizione nella prospettiva di ulteriori integrazioni e ci rafforza sul mercato italiano e internazionale. E’ stato individuato un partner ‘complementare’ a Rimini, che organizza eventi fieristici importanti, che ha forti rapporti internazionali e che si colloca in un’area, quella del nord est italiano, che può essere interessante anche in chiave congressuale”. “Non ci facciamo prendere da facili entusiami, ma da una tensione positiva, forti del fatto che stiamo definendo una traiettoria di sviluppo basata su una visione di futuro. Se rimanessimo fermi, anche gli importanti risultati conquistati finora sarebbero messi in discussione: rimanere da soli oggi sarebbe rischioso, il mercato globale richiede aggregazioni che mettano in moto sinergie importanti”. “La parola ‘aggregazione’ non è usata a caso: l’aggregazione è un patto con chi ci sta, una condivisione di obiettivi e risorse che lascia aperta la porta ad ulteriori collaborazioni e unioni. Rimini si muove con l’obiettivo di coltivare gli interessi del territorio, per una sua crescita, andando a cogliere le opportunità che il mercato offre. Quella che si andrà a compiere nei prossimi giorni – conclude il sindaco - è la prima operazione forte di aggregazione in un settore economico molto importante per il nostro Paese e che ci proporrà anche come modello di riferimento in Italia”. 

OK DALLA PROVINCIA DI RIMINI - Via libera della Provincia all'aggregazione di Rimini Fiera s.p.a. con Fiera di Vicenza s.p.a., con cui nasce Italian Exhibition Group,. Questo pomeriggio, infatti, il Consiglio provinciale – dopo la presentazione dell’operazione da parte del presidente della Provincia Andrea Gnassi, del direttore finanziario di Rimini Fiera Carlo Costa e del suo presidente Lorenzo Cagnoni - ha espresso all’unanimità (l’opposizione era assente) parere favorevole alla proposta formulata da Rimini Congressi di aggregazione, approvando le operazioni conseguenti. Il Consiglio provinciale ha poi approvato all’unanimità la variazione al Bilancio di previsione 2016 n. 4, motivata da: trasferimento di 550 mila euro di fondi ex ANAS destinati per 300 mila euro alla manutenzione straordinaria delle strade e per 250 mila euro alla manutenzione straordinaria delle scuole; trasferimenti ai Comuni per l’autonomia degli alunni con handicap pari a circa 350 mila euro.

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