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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Gnassi: 'Un successo per Macfrut, adesso serve un’area vasta delle fiere regionali'

Il sindaco di Rimini entusiasta per il record di pubblico fatto registrare dalla fiera dedicata al settore ortofrutticolo

Il Macfrut ha confermato la sua leadership nel panorama delle rassegne dedicate al settore ortofrutticolo e, dopo aver lasciato la sede storica di Cesena, è approdato alla Fiera di Rimini facendo segnare il recordo storico con 39mila visitatori. Un risultato mai toccato prima, e che aggiunge un tassello importantissimo al quadro tutto in crescita di Macfrut 3.2: 1000 espositori, di cui il 20% stranieri,  350 buyers internazionali, 33.000 metri quadri di superficie espositiva. “Il successo di Macfrut va oltre i numeri - è il commento del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - oltre quel muro di oltre 39mila visitatori mai registrati dalla fiera dell’ortofrutta italiana in 32 anni di storia. Le cifre in questo caso, non solo più ospiti, anche un maggior spazio espositivo e una più spiccata internazionalità dell’evento, non fanno che rafforzare quanto da mesi, anni, continuiamo a ribadire: è solo ragionando su area vasta, mandando in pensione i campanili e rinunciando alle sterili competizioni tra vicini di casa, che si possono costruire strategie importanti per ritagliarsi un ruolo di primo piano sul mercato nazionale e oltre i confini. Rimini e Cesena con Macfrut hanno accettato questa sfida, indicando la strada da percorrere e diventando protagonisti del cambiamento: l’importanza di ‘fare sistema’ su più livelli non è uno slogan, ma deve diventare finalmente un modus operandi. Il futuro della rete fieristica regionale non passa da scatti individuali, ma deve necessariamente tradursi in un azione corale, un’aggregazione non fatta di ‘eventi spot’, con basi solide e orizzonti di ampio respiro".

"Il ragionamento su un’area vasta delle fiere regionali - aggiunge Gnassi - più volte ventilato e da più parti auspicato, ma mai realmente posto al centro dell’agenda, non è più rinviabile. Le scelte di programmazione e i piani industriali delle singole fiere devono essere coerenti con questa prospettiva di aggregazione, su cui è arrivato il momento di imprimere una svolta decisiva, pena il rischio di perdere per strada importanti opportunità e pezzi di competitività davanti a una concorrenza nazionale e internazionale. Il comparto fieristico riminese ha dimostrato di essere solido, capace di affrontare la crisi globale attraverso la scelta di investire su precisi asset in via di sviluppo (food, turismo e ambiente) e può giocare un ruolo chiave all’interno di questa rete. Una rete nella quale Bologna deve diventare un hub, capace di valorizzare se stessa e le altre realtà regionali, ponendo, perché no, le basi per alleanze di più ampio respiro e dunque strutturandosi per competere le sfide che si giocano sul mercato internazionale. Mi permetto di aggiungere un ultimo elemento. Proprio la fortuna del ‘matrimonio’ siglato con i Macfrut è la conferma della centralità di Rimini nelle dinamiche socio economiche che stanno venendo avanti in ambito regionale; un’implicita risposta a chi, ancora una volta, confonde la realtà con miseri e sterili desiderata politici e partitici”. 

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