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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Rimini si posiziona al primo posto tra le province dell'Emilia-Romagna con il più alto numero di POS

Il capoluogo romagnolo è, allo stesso tempo, il secondo classificato in Italia per numero di apparecchiature dedicate ai pagamenti elettronici

Capitale del turismo e, allo stesso tempo, dei pagamenti elettronici: Rimini si posiziona al primo posto tra le province dell'Emilia-Romagna con il più alto numero di POS, il capoluogo romagnolo è allo stesso tempo il secondo in Italia per numero di apparecchiature dedicate ai pagamenti elettronici. Questo quello che emerge dalla ricerca di mytraffico.com che ha analizzato la situazione dell'evoluzione del sistema bancario dalla quale emerge che la nostra regione è anche quella con la percentuale di residenti senza Phone banking più bassa. In Italia, il numero di terminali POS nel 2021 è stato di 3.883.229, 15 il numero di abitanti per terminale, 1.328 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 53 euro per operazione. Nel 2022, il numero di terminali POS è stato di 3.673.799, 16 il numero di abitanti per terminale, 2.199 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 47 euro per operazione.

Nell’Area Euro questi, invece, sono i dati disponibili: nel 2021 il numero di terminali POS è stato di 13.470.000, 25 il numero di abitanti per terminale, 3.501 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 38 euro per operazione. Mentre, sempre per il 2021, per l’intera Unione Europea, il numero di terminali, invece, è stato di 16.153.000, 28 il numero di abitanti per terminale, 3.888 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 34 euro per operazione. Nel 2003, il primo anno in cui abbiamo a disposizione delle statistiche, il numero di POS delle Poste è di 32.542 mentre il numero delle banche è di 895.433 per un totale di 927.975. Nel 2004, l’anno successivo, abbiamo 32.686 POS delle Poste e 974.851 delle banche per un totale di 1.007.537. Il 2005 è il primo anno in cui i POS delle banche superano il milione con 1.010.539 unità.

 Il primo dato interessante è che il numero delle carte di credito attive, dal 2003 al 2022, non ha vissuto grossi scossoni. Nel 2003 il numero delle carte di credito è di 11.681.000 mentre nel 2022 12.200.000. Il 2007 è stato, tra tutti, l’anno in cui abbiamo più carte attive con 14.486.000. Numeri, comunque, piuttosto simili che rappresentano una costanza d’uso. Il numero delle carte di debito attive, così come quello delle prepagate, è, invece, cresciuto di tanto nell’arco di questi ultimi 20 anni. Nel 2003 le carte di debito sono state 29.221.000 mentre nel 2022 si parla di 63.435.000. Cifre importanti così come importante è stata l’evoluzione delle carte prepagate nel nostro paese. Nel 2003 il numero delle carte prepagate in circolazione è stato di 677.000 unità. Nel 2022 questa è stata la cifra: 30.481.000. Aumento incredibile, soprattutto se paragonato alla staticità delle carte di credito che, in un arco temporale ampio, non hanno mai vissuto chissà quali cambiamenti. Il 2011, soprattutto, è stato un anno epocale per l’economia italiana: per la prima volta, infatti, il numero delle carte prepagate ha superato quello delle carte di credito. Un nuovo modo di pensare ai pagamenti, certamente, molte più transazioni digitali, molta più flessibilità.

L’importo in euro delle operazioni con carte di credito ha subito, come nel caso delle carte di debito, un’evoluzione. Parliamo di 30.051.000.000 euro nel 2003 e di 82.499.000.000 euro nel 2022. La crescita più alta, come per il numero di operazioni, c’è stata, però, per le carte di debito con 50.875.000.000 euro nel 2003 e 224.822.000.000 euro nel 2022. Le province con una presenza di POS ogni mille abitanti più alta, secondo i dati Istat del 2023, risultano la Valle d’Aosta con 86,31, Rimini con 85,43, Grosseto con 78,81, Savona con 76,41 e Siena con 74,06. Fanalino di coda il Sud Sardegna con 27,87, Nuoro con 31,94, Crotone con 33,12, Oristano con 33,99 e Avellino con 35,65. Bene, dunque, il Nord Italia con una presenza massiccia in Valle d’Aosta, bene anche Rimini che supera anche città più blasonate come Milano e Torino. Male, invece, la Sardegna che, tranne per la provincia di Cagliari (con 49,9) e di Sassari (con 47,8), ha il tasso più basso di tutto lo stivale. In ribasso, comunque, tutto il Sud che non ha, di certo, gli stessi tassi del Nord in generale. Bene Trapani con 53,13, bene Messina con 50,26, bene Lecce con 49,45.
 

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