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Romagna Acque e la lotta alla siccità: una condotta dal ravennate al riminese

Il budget 2019 individua un valore della produzione di 59.760.762 euro, con un incremento di 1.126.399 rispetto al preconsuntivo 2018 e con un utile di esercizio previsto in 4.910.724 euro

L'assemblea dei soci di Romagna Acque-Società delle Fonti ha approvato all'unanimità il preconsuntivo di bilancio 2018 e il budget previsionale 2019. Il preconsuntivo 2018 quantifica un valore della produzione di 58.634.363 euro. Il risultato prima delle imposte è di 9.879.627 euro, superiore di oltre un milione di euro rispetto al budget, e pari a circa il 16,8% del valore della produzione. Il budget 2019 individua un valore della produzione di 59.760.762 euro, con un incremento di 1.126.399 rispetto al preconsuntivo 2018 e con un utile di esercizio previsto in 4.910.724 euro.

IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI - Il presidente Tonino Bernabè illustra i nuovi obiettivi generali della pianificazione, " orientati a dare adeguata risposta agli aspetti di sicurezza dell’approvvigionamento idrico". Entra nel dettaglio Bernabè: " Nel triennio 2019-2021 si prevede un valore di investimenti infrastrutturali di circa 30 milioni. Tra gli interventi il raddoppio della condotta Russi-derivazione Cotignola, (9,4 milioni), che consentirà di incrementare le portate erogabili dall’impianto della Standiana e di aumentare la sicurezza di approvvigionamento dell’entroterra lughese e faentino. A Rimini si opererà sulla condotta San Giovanni in Marignano-Morciano (6,9 milioni) i cui lavori dovrebbero avviarsi ad inizio 2019, che consentirà il collegamento diretto dei due comuni all’Acquedotto della Romagna. A Forlì è previsto l’intervento di miglioramento statico del serbatoio pensile di corso Diaz (850 mila euro), che dovrebbe iniziare entro la prossima primavera. Infine l’intervento principale dal punto di vista strategico, ovvero la condotta Standiana-Forlimpopoli-Casone-Torre Pedrera (un progetto la cui prima fase prevede un intervento di 79,9 milioni).

Prosegue Bernabè: "In attuazione degli indirizzi impartiti dai soci nel 2015, è stata avviata la verifica della possibilità di fare di Romagna Acque un polo di aggregazione di tutti i beni del servizio idrico integrato attualmente gestiti da Hera, ma di proprietà delle società degli asset presenti sul territorio romagnolo. Le società degli asset che attualmente detengono tali beni nel territorio romagnolo sono AMIR S.p.A. Rimini (Provincia di Rimini), Sis Riccione (Provincia di Rimini), Unica Reti (Provincia di Forlì-Cesena), Area Ravenna dentro Ravenna Holding (Provincia di Ravenna), T.e.am (Provincia di Ravenna). Nel progetto delineato dai Soci di Romagna Acque, che sono anche soci delle società degli asset, la suddetta aggregazione avrebbe fra l’altro il vantaggio di semplificare l’assetto regolatorio per Atersir, riducendo il numero dei soggetti coinvolti e generando un consistente flusso di denaro destinato interamente agli investimenti dell’area romagnola".

LE CASE DELL’ACQUA . Nel triennio 2019-2021 è stata affidata dagli enti soci a Romagna Acque la realizzazione e gestione delle nuove Case dell’Acqua: si prevede la realizzazione di dieci Case all’anno per i prossimi tre anni. "L’acqua gassata avrà una tariffa di 0,05 euro al litro fin dal primo anno, mentre dal secondo anno anche l’acqua liscia refrigerata avrà una tariffa di 0,025 al litro (resterà invece gratis l’acqua liscia non refrigerata) - spiega il presidente -. La redditività derivante dalla gestione delle Case dell’acqua verrà destinata a iniziative di sensibilizzazione e promozione di un consumo razionale dell’acqua nei luoghi pubblici, come scuole e ospedali".

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