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Economia

Sanità privata, mancato rinnovo del contratto di lavoro: i sindacati proclamano lo sciopero

A Rimini il presidio si terrà dalle ore 11.30 alle 13.30 davanti all’ospedale privato "Sol et salus"

"Tempo scaduto". E' lo slogan scelto per lo sciopero regionale di lunedì prossimo per l’intera giornata o turno di lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata per rivendicare il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da ormai 12 anni. A Rimini il presidio si terrà dalle ore 11.30 alle 13.30 davanti all’ospedale privato "Sol et salus". Lo sciopero è indetto dai sindacati di categoria Fp/Cgil, Cisl/Fp, Uil/Fpl dell’Emilia Romagna e fa seguito alla protesta nella regione Lazio dello scorso 14 dicembre.

"A livello regionale - spiegano i sindacati - coinvolge oltre 7.500 occupati e il settore della sanità privata gestisce il 25% dei posti letto pubblici e genera (secondo dati forniti dalla stessa AIOP) oltre 730 milioni di fatturato. Nel riminese interessa strutture sanitarie, accreditate, e non, con il Servizio Sanitario Nazionale, come la Casa di cura Villa Salus, l’ospedale privato accreditato Sol et Salus, l’ospedale privato accreditato Villa Maria, Luce sul mare Onlus, Casa di cura Montanari e Centro medico San Patrignano per quasi 700 addetti complessivi tra infermieri e personale tecnico sanitario, operatori socio-sanitari, amministrativi (esclusa la dirigenza medica).

"Lo sciopero coinvolge tutte le lavoratrici ed i lavoratori che lavorano in strutture nelle quali viene applicato il contratto colletivo nazionale del lavoro Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) Aziende Sanitarie associate e non ad Aiop - viene spiegato -. Si tratta di un settore in cui il Contratto Nazionale di Lavoro è scaduto nel 2007, vale a dire da ben 12 anni. L’ultimo rinnovo contrattuale normativo risale al 2005 e per la parte economica dal 2007, i dipendenti da allora non hanno avuto nessun aumento economico e nessun riconoscimento professionale malgrado sia evidente come queste Aziende garantiscano prestazioni “pubbliche” ai cittadini attraverso il fondamentale lavoro di infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari e personale amministrativo sempre più qualificato. Tutto ciò nonostante il “mercato della salute” sia significativamente garantito dall’accreditamento pubblico. Queste aziende hanno continuato a fare utili anche in questi anni, ma dal 2007 negano il rinnovo contrattuale ai loro dipendenti. Utili che in pochissime occasioni hanno visto tra l’altro il doveroso riconoscimento ai dipendenti della produttività. Le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata rivendicano un giusto salario e la più che meritata valorizzazione professionale".

Fp/Cgil, Cisl/Fp e Uil/Fpl "respingono la posizione delle Aziende che vorrebbero prima avere aumenti sulle tariffe dell’accreditamento per poi riconoscere aumenti ai lavoratori. Questo non è accettabile soprattutto perché gli utili generati ad oggi non evidenziano alcuna crisi del settore, e sono anche il frutto del lavoro di quel personale che non ha minimamente visto riconosciuta la propria professionalità e competenza acquisita in questi 12 anni di blocco contrattuale. In questi anni le aziende non si sono fermate nelle riorganizzazioni con turni sempre più intensivi e sempre maggior flessibilità/disponibilità chiesta agli operatori. I professionisti si sono visti anche caricare di ulteriori oneri economici come l’obbligo dell’iscrizione agli ordini e la richiesta di assicurazione “obbligatoria” professionale per la colpa grave.  Siamo dunque di fronte ad un impoverimento degli stipendi che non solo va fermato ma che deve recuperare il potere d’acquisto, senza contare il danno di natura previdenziale sulle future pensioni. In preparazione all’iniziativa e il giorno dello sciopero verrà distribuito un adesivo che potrà essere utilizzato anche da tutti i dipendenti che non potranno scioperare perché precettati per garantire i servizi essenziali".

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