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Superbonus, ora centinaia di imprese riminesi a rischio default. "Sbloccare i crediti è un'emergenza"

L'appello della Cna di Rimini, il direttore Davide Ortalli: "È della massima urgenza sbloccare la cessione dei crediti derivanti dallo sconto in fattura per i bonus dell’edilizia. La situazione è da allarme rosso”

“È della massima urgenza sbloccare la cessione dei crediti derivanti dallo sconto in fattura per i bonus dell’edilizia. La situazione è da allarme rosso”. Davide Ortalli, direttore di Cna Rimini, lancia l’allarme sulla scorta dei numeri nazionali e implicazioni locali che fotografano una realtà drammatica. In Italia sono circa 8 miliardi di euro che ingolfano da troppo tempo i cassetti fiscali delle imprese, quasi 40 mila imprese della filiera con lo spettro del fallimento, 100 mila cantieri a rischio blocco e un milione di cittadini nel caos.

Sul territorio riminese le difficoltà sono le medesime. Co.E.So, il consorzio di Cna che raggruppa 50 realtà della filiera delle costruzioni, lamenta crediti incagliati complessivi per 1 milione 800 mila euro, una cifra importante che ha letteralmente bloccato 20 cantieri in attesa del necessario flusso finanziario per ripartire. Per dimensionare la ricaduta complessiva sull'economia della provincia di Rimini le oltre 5 mila imprese di costruzioni e impiantistica presenti danno il segno di come il blocco dei crediti sia un'emergenza.

“Anche l’ultimo intervento del Governo si sta rivelando inutile, trasformare i crediti in prestiti con la garanzia Sace non rappresenta la soluzione - continua Ortalli -. È evidente che il mercato della cessione dei crediti sia ormai incapace di funzionare in modo efficiente ma le imprese della filiera non possono essere chiamate a pagare a carissimo prezzo l’aver rispettato una disposizione di legge, anticipando per conto dello Stato l’ammontare dei bonus di cui beneficiano condomini e famiglie”.

Cna sottolinea come il meccanismo della cessione dei crediti sia stato modificato ben 11 volte e la disciplina degli ecobonus cambiata oltre trenta volte. Una instabilità normativa che non è estranea alla paralisi del mercato dei crediti fiscali. Cna inoltre rileva che alcune iniziative da parte di enti locali, impegnati ad acquistare crediti fiscali, sono certamente lodevoli e testimoniano la gravità della situazione ma non rappresentano la soluzione.

“La dimensione del problema richiede quanto mai urgente l’intervento del Governo in forma diretta quale compratore dei crediti, o coinvolgendo Cdp attraverso la cartolarizzazione dei crediti - conclude Ortalli -. In questo modo si può dare ossigeno a decine di migliaia di imprese della filiera e assicurare ai cittadini il completamento dei lavori avviati".

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