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Economia

Talent Day Fipe, incontro tra scuole professionali, imprenditori e lavoratori per un nuovo approccio

Gaetano Callà, presidente della Fipe provincia di Rimini: “Il nostro obiettivo oggi è favorire l’incontro tra lavoratore e imprenditore rafforzando sempre più la collaborazione con gli istituti professionali"

Il lavoro nei pubblici esercizi al centro dell’appuntamento riminese del Talent Day Fipe 2024, roadshow organizzato da Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e dare una nuova spinta all’occupazione nel settore. Fipe della provincia di Rimini ha dato appuntamento a imprenditori, scuole professionali e studenti, esperti del settore e istituzioni allo Ial - Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Riccione. Un’occasione per fare il punto sulla situazione e promuovere presso gli imprenditori e gli istituti scolastici il nuovo servizio di incrocio domanda/offerta di Confcommercio provinciale. Insieme al presidente di Fipe della provincia di Rimini, Gaetano Callà, ne hanno parlato la direttrice dello Ial Riccione, Paola Frontini, il consigliere provinciale con delega a istruzione e formazione professionale, Giuliano Zamagni e l’esperto in intermediazione del lavoro, Marco Masotto.

Gaetano Callà, presidente della Fipe provincia di Rimini: “Il nostro obiettivo oggi è favorire l’incontro tra lavoratore e imprenditore rafforzando sempre più la collaborazione con gli istituti professionali. Anche i dati ci dicono che i servizi turistici sono uno dei settori che crea occupazione con numeri importanti. Solamente nel trimestre marzo-maggio 2024 nella nostra provincia sono previsti 9.660 ingressi di lavoratori nel settore dei servizi di ristorazione, turismo e alloggio (fonte: Camera di Commercio della Romagna). A livello nazionale, come dall’ultimo rapporto di FIPE-Confcommercio, la figura più ricercata è quella del cameriere di sala con ben 57.000 richieste, seguita a distanza dal ruolo di banconiere di bar (20.000), aiuto cuoco (16.500) e cuoco (16.000). Serve dunque, assolutamente, cementare il rapporto tra imprese e istituti di formazione. Avere rafforzato un canale preferenziale con gli istituti professionali è stato fondamentale e alcuni frutti si riescono già a cogliere, come ad esempio la firma del Protocollo d’Intesa sulla realizzazione di stage” siglato da FIPE provinciale. La strada è tracciata, ma va lastricata. Personalmente negli anni ho avuto modo di testare la competenza dei ragazzi che escono dalle scuole, che ci aiutino a portare avanti il lavoro con passione. In sala, ad esempio, devono conoscere quel che accade in cucina e viceversa, tutti devono sapere le tradizioni e conoscere le materie prime, vanno raccontati i piatti, gli abbinamenti. Questi sono saperi che si affinano in azienda. Per venirci incontro serve uno scatto dal punto di vista culturale: non dobbiamo cercare camerieri o baristi per i nostri locali, né dipendenti o manodopera: la nostra impresa ha bisogno di collaboratori. Tocca anche a noi imprenditori continuare a formarli giorno dopo giorno e metterci in gioco in un mondo che sta cambiando, a cominciare dalla percezione del tempo. Oggi c’è più voglia di tempo libero, mentre le esigenze dei locali sono rimaste alte e complesse: qui va trovato un punto di contatto per non disperdere le competenze di ospitalità che da sempre contraddistinguono il nostro lavoro”.

Le testimonianze

Il dibattito è stato stimolato da due testimonianze di matching di successo: quella della trattoria Da Norina di Cattolica, con la titolare Antonella Vitale insieme al suo collaboratore Edoardo, uscito proprio dalla Ial. Insieme hanno dissipato i dubbi iniziali grazie alla disponibilità dell’imprenditrice a motivare il ragazzo nel servizio di sala di cui non si sentiva all’altezza e al rapporto amichevole e sereno che Edoardo ha trovato nel locale appassionandosi al lavoro.

Una seconda testimonianza è arrivata dal ristorante Zì Rosa di Riccione, dove il titolare Massimo Andreatta ha trovato in Rina una validissima collaboratrice che sta con lui da 15 anni. Da subito si è appassionata al lavoro e si è legata all’azienda tanto da essere diventata lei stessa la referente per seguire e formare i nuovi stagisti. Fondamentale, ha sottolineato Andreatta “la coesione di tutti i collaboratori, dalla cucina alla sala: il rapporto umano all’interno dell’azienda deve essere familiare, ci si deve comprendere e aiutare a vicenda, soprattutto in un settore come il nostro dove si è a contatto continuo con le persone e il sorriso va mostrato anche quando la giornata non lo permetterebbe”.

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