Yuli, Danza e Libertà al cinema Tiberio
Al Cinema Tiberio di Rimini da giovedì 7 a domenica 10 novembre (ore 21, sabato 9 novembre anche alle ore 17, biglietti interi € 6, ridotti € 5) è in programma, in prima visione per Rimini, il film Yuli. Danza e libertà di Iciar Bollain con Carlos Acosta, Edison Manuel Olbera, Keyvin Martinez e Santiago Alfonso. Yuli, premiato al Festival di San Sébastian per la miglior sceneggiatura di Paul Laverty (abituale collaboratore di Ken Loach) è la storia di Carlos Acosta, ballerino cubano che sin da piccolo ha ripudiato la disciplina della danza, perché obbligato dal padre a intraprendere quella strada artistica, vista come un’opportunità per voltare le spalle alla povertà in cui Cuba è ormai caduta. Dotato di talento naturale e capacità tecniche, il ragazzo, nonostante la sua ritrosia iniziale, raggiunge il successo mondiale, divenendo una leggenda della danza accanto a miti come Nureyev e Baryshnikov e il primo performer a interpretare alcuni ruoli di balletto più noti.
Lunedì 11 novembre alle ore 17 e alle ore 21 (biglietti interi € 7, ridotti € 6, ridotto gruppi di almeno 10 persone con prenotazione obbligatoria via mail a prenotazioni@cinematiberio.it € 5) repliche per il film Antropocene – l’epoca umana di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, Edward Burtynsky, con la voce narrante di Alba Rohrwacher.
Una testimonianza potentemente visiva di come l’uomo ha operato sull’ambiente negli ultimi 100 anni, tanto da far parlare di una nuova epoca geologica: l’Antropocene. Attraverso il lavoro di Edward Burtynsky, uno dei più grandi fotografi paesaggisti al mondo, un viaggio attraverso i deserti, le montagne, le foreste, le profondità degli oceani su cui incombono i segni sempre più incisivi dell’uomo, dall’urbanizzazione incontrollata allo sfruttamento selvaggio del suolo.
Martedì 12 novembre alle ore 19.45 (biglietti interi € 12, ridotti € 10), in diretta dal Gran Teatre de Liceu di Barcellona, per la rassegna Opera Live, è in programma, in prima assoluta per l’Italia, Dona Francesquita di Amadeu Vives, per la regia di LLuis Pascual con Celso Albelo, Maria Josè Moreno / Ana Ibarra. Dona Francesquita è una delle zarzuelas (genere lirico-drammatico spagnolo, in cui si alternano scene parlate, altre cantate e balli concertati) tra le più popolari di Amadeu Vives – il compositore di Collbató, paese vicino a Barcellona – che ritorna al Gran Teatre del Liceu in una produzione di Lluís Pasqual, che ha rinnovato i dialoghi parlati per offrire una nuova visione del primo capolavoro di Vives. In questo allestimento le tre relazioni amorose di Fernando, Francisquita, Don Matías e Aurora “la Beltrana” vengono ambientate in tre periodi diversi, con scenografie disegnate da Alejandro Andújar.