Alba Piolanti racconta le sue donne sovversive
Dopo l’incontro con Michela Marzano dello scorso 26 febbraio, il ciclo di conversazioni “Parla con lei. Sapienza contro violenza” 2016 prosegue domenica 6 marzo con Alba Piolanti, aiutata nell'esposizione da Laura Falqui. Donna dell'Udi (Unione Donne Italiane), Alba Piolanti presenta il suo ultimo volume Sovversive. Donne della provincia di Forlì schedate nel casellario politico centrale, Il Ponte Vecchio editore 2015. Introduce Francesca Panozzo. L'incontro si tiene alle ore 17,30 nelle Sale Antiche della Biblioteca Gambalunga.
"Sovversive - Donne della provincia di Forlì schedate nel Casellario Politico Centrale" intende restituire l’immagine delle donne della Provincia di Forlì (che fino al 1992 comprendeva anche il territorio della Provincia di Rimini) che sono state segnalate, schedate, accusate, processate e condannate per aver pensato e agito contro il governo fascista durante il ventennio. Perché Alba Piolanti si è occupata di loro? In primo luogo – scrive l'autrice – perché sono donne, oggetti e soggetti, con le loro problematiche di genere, della sua scrittura e in questo caso della sua ricerca, come testimoniano i suoi libri fin qui prodotti.
Inoltre, perché erano originarie o residenti o operanti nella provincia di Forlì, che è il territorio in cui Alba è nata e cresciuta fino alla maggiore età, una terra ricca di idee e di gente attenta alla propria condizione.
Queste antifasciste dunque avevano tutto il diritto di essere restituite alla Storia. Il Casellario Politico Centrale documenta nei suoi fascicoli l’agire e il pensare di queste donne e ci offre uno spaccato della repressione messa in atto dal regime che comincia con le cosiddette Leggi fascistissime del 1925-26 e con l’istituzione del Tribunale Speciale di cui il Casellario fu strumento principale. Sono in tutto 47 casi provenienti dalle città di Forlì, Cesena, Rimini e dai paesi circostanti. Sono schedate come antifasciste, comuniste, socialiste, repubblicane, anarchiche.
Sono donne del popolo che hanno vivacemente protestato contro la dittatura, svolgendo attività di propaganda, mantenendo relazioni e contatti nella rete della clandestinità, oppure sono fuoriuscite spesso con i loro compagni in Francia o Svizzera per continuare là l’impegno politico. Lo leggiamo nei documenti allegati e le vediamo nelle foto segnaletiche che spesso corredano le loro schede.
Sono donne coraggiose che non si sono lasciate intimidire dalla situazione storica ma hanno difeso gli ideali di libertà e democrazia mettendo in pericolo la loro stessa vita.
A loro va tutta la nostra riconoscenza se oggi possiamo liberamente esprimere idee e opinioni.
Info: Casa delle donne, tel. 0541 704545 – Biblioteca civica Gambalunga, tel. 0541 704486.