Per il ciclo "Che cosa fanno oggi i filosofi?" il professor Fedriga discuterà di morale e volontà
Domenica 12 gennaio alle 17 in Biblioteca riprende a Cattolica il ciclo “Che cosa fanno oggi i filosofi?” dedicato quest’anno alla morale contemporanea, “in compagnia” di grandi pensatori antichi e moderni.
Riccardo Fedriga, professore nella Università di Bologna, adotterà un po’ dello sguardo di Tommaso d’Aquino [1225 - 1274]; il titolo della conferenza, come al solito un’espressione riferibile al maestro di turno che qui riflette sull’agire umano, è Caso per caso: azione morale e debolezza di volontà.
Ciò vuole significare che il giudizio morale si basa per Tommaso su un’analisi razionale e molto puntuale del caso specifico in esame, ma che nello stesso tempo bisogna considerare, diremmo oggi, l’aspetto emotivo.
Di temi morali che agitano le discussioni etico-politiche è piena anche la nostra epoca: fine vita, bioetica, manipolazione genetica e informatica, guerre dirette e per procura, migrazioni, differenze etniche e sessuali, clima, aggressione finanziaria, ecc.
Il tutto sembra reclamare l’esigenza di uno sguardo più ampio e penetrante con cui osservare per decidere su problemi che riguardano spesso ampi strati della popolazione, se non addirittura l’umanità intera: un occhio filosofico, si potrebbe azzardare.
Che ciò non avvenga, o avvenga in minima parte non deve stupire e che autori decisivi per la filosofia occidentale come Tommaso d’Aquino vengano ignorati da pensatori che lavorano sul crinale della “decostruzione”.
Tommaso da Aquino, autore di una immensa produzione in cui ha trattato ogni aspetto dello scibile, rappresenta l‘esatto opposto dell’attuale “mainstream” culturale.
Con lui, che vuole tradurre Aristotele nel linguaggio della cristianità, trionfa lo spirito di sistema dove il mondo è visto come un tutto ordinato gerarchicamente, verso il vero fine che è il bene, contrastato, della ragione pratica: oggi si dice “bene comune”
Dante Alighieri lo colloca nella Divina Commedia in Paradiso in compagnia di altri santi uomini, di “spiriti sapienti”.
La sua Summa theologica contiene gran parte delle fondamenta della fede cattolica: non a caso nel 1567 fu proclamato, dottore della Chiesa (Dottore angelico) da Papa Pio V, che dispose l’insegnamento della sua opera nelle università in cui si forma il clero; la Dottrina sociale della chiesa cattolica poi, rielaborata continuamente, ingloba molti degli insegnamenti di Tommaso e giustifica attenzione per un autore che pare nello stesso tempo un campione tanto del Medioevo che della contemporaneità
Riccardo Fedriga è professore associato presso il dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell'Università di Bologna. Laureatosi in filosofia all'Università Statale di Milano, ha intrapreso una carriera basata sugli studi storico filosofici e di storia delle idee e della lettura - con particolare riferimento ai problemi dell'intenzionalità, traduzione e historical semantics, compatibilismo, filosofia medievale, evoluzione delle pratiche di lettura e al variare dei supporti per il trasporto, la conservazione e il controllo della conoscenza. Tra i suoi lavori più recenti, si segnalano Lo stato dell’editoria dopo la rivoluzione digitale, 2005-2015, Economia della Cultura-Il Mulino, 2016 (in collaborazione con la direzione generale del «Ministère de la Culture e de la Communication-Ecole Politechnyque, Paris); La Sesta prosa, discussioni medievali su contingenza e libertà, Mimesis Milano, 2015; Mettere le Brache al mondo. Compatibilismo, conoscenza e libertà, JacaBook, Milano, 2016 (con R. Limonta); La Filosofia e le sue storie (con U. Eco), a cura di, Laterza, III voll., 1600 pp., 2014-15. [Scheda UniBo]