"Te reo... la cupola trema". Ritorno sul luogo del delitto
Tutto parte dalla scoperta di un cadavere con la testa mozzata lungo la superstrada Rimini-San Marino. Partono le indagini, tra agenti segreti, poteri forti e gente apparentemente comune. Appare persino una sfoglina della bassa bolognese, in grado di sfidare Putin e Obama l'un contro l'altro armati per ottenere o evitare l'annessione alla Russia della Romagna. A dirigere un gioco internazionale, una spy story senza esclusione di colpi, in cui è coinvolto persino il Santo Padre, c'è la "cupola". Misteriosi personaggi riminesi, in grado di tirare le file di eventi di portata mondiale di trascinare il mondo sull'orlo del conflitto nucleare. Sono "Sepolcro imbiancato" e suoi compagni di merende "Modello Unico", "Noto Presentatore" e "Palla di Neve". Sono i personaggi centrali del primo, per ora unico, libro del giornalista bolognese Stefano Andrini: "Te Reo". Un libro ambientato in Romagna, in una Rimini posta al centro del futuro del pianeta. E Andrini per presentare il suo volume al pubblico ha scelto di "tornare sul luogo del delitto" sul lungomare del capoluogo della riviera, in un luogo centrale dell'immaginario collettivo della città: l'Embassy.
A villino Cacciaguerra si svolgerà, infatti (giovedì 23 ottobre - ore18:00), un incontro a cui parteciperanno insieme all'autore, l"assessore alla cultura di Rimini, Massimo Pulini, il penalista Alessandro Catrani e il giornalista sammarinese Sergio Barducci. Una discussione dialogo sul libro, accompagnata della colonna sonora, tra il liscio di Casadei, la canzone popolare americana e russa, offerta dal complesso "Amarcanto Ensemble". "Te Reo" è il libro al tempo della rete. Il romanzo d'appendice che passa dalle pagine dei quotidiani e delle riviste a quelle dei social. Nasce come gioco, divertimento della scrittura, da una successione di post che ho pubblicato, 800 caratteri non di più, su facebook", spiega Stefano Andrini. Fioccano così i mi piace, la rete fa da moltiplicatore di contatti e lettori e solo allora "Te Reo", termine preso a prestito dalla lingua maori, che significa la voce, l'eco, il suono inafferrabile e diventa un romanzo in carta per i tipi dell'editore ravennate "Sensoinverso" (46 pagine - 9 euro). La cifra del libro è tutta 2.0. Ogni post corrisponde a un capitolo, è scrittura cinematografica, quasi una sorta di sceneggiatura di un sequel TV alla C.S.I. Un rincorrersi rapidissimo d'immagini e avvenimenti scandiscono ogni pagina. Andrini contamina e incrocia generi letterari diversi: fantasy, thriller, giallo. Usa spesso toni forti, splat, i personaggi si accavallano tra omicidi e morti ammazzati (qualcuno, fortunatamente, solo apparente) tra inaspettati e sorprendenti cambi di scena e di ruoli. I buoni diventano cattivi e viceversa, glie eroi lo sono solo in apparenza. E' una foto di tempi in cui le nostre certezze sono finite a carte quarantotto.
"Te Reo" è frutto di una scrittura spesso quasi collettiva, resa possibile dall'interazione e la relazione con gli altri, offerta ad Andrini dal web: "Gli amici, dopo i 'mi piace' iniziali, sono intervenuti da protagonisti nella stesura del romanzo. Mi hanno inviato consigli e di proposte sul carattere dei personaggi, sulla loro sorte, sulle scelte dei vini o dei piatti gastronomici di Bologna e della Romagna che fanno da contorno alla trama". Prendono origine da quei dialoghi 2.0, personaggi come il malvagio grande vecchio Sepolcro Imbiancato o il mago Flemma; il saggio giapponese Jan'ni Vu~ar?no e la sfoglina bolognese Annamaria Clementi. Tra omicidi e colpi di scena, una piscina riempita di veleno, fa capolino persino il Papa.