Anamorfòsi, in mostra l'uomo e la natura
Il 26 maggio, alle 17, inaugura nella sala del Durantino, nella Rocca Malatestiana, la personale di Gianni Calcagnini dal titolo "Anamorfòsi", dedicata al rapporto tra la Natura e l'Uomo. Saranno presenti l'autore e l'operatore di cultura fotografica Marcello Sparaventi, presidente dell'associazione Centrale Fotografia (Fano).
Gianni Calcagnini è un autore poliedrico, pittore, scultore, autore di installazioni, land-art. Nasce a Fano nel 1943 ma a 15 anni si trasferisce in Svizzera. Nel 1969 torna a Pesaro e poco dopo si stabilisce a Mondaino, sul confine tra Marche e Romagna. Nel 1968 si reca in Iran, per uno dei suoi numerosi viaggi, dove approfondisce la conoscenza di usi e costumi locali, scoprendo lo stretto rapporto dell’uomo con la natura. Negli anni successivi prosegue i suoi viaggi, stabilendo relazioni artistiche in Spagna, Stati Uniti e Messico.
Mentre si dedica all’arte, si occupa di agricoltura biologica.
Le sue opere mostrano le influenze raccolte in tutti questi viaggi, nei colori, nella tecnica, nei temi trattati dalle sue opere. I suoi quadri invitano a riflettere sulla natura, sul ruolo dell’uomo nei suoi confronti, sulla civiltà che si trasforma. Dal 2000, Calcagnini realizza prevalentemente sculture e installazioni, anche di grandi dimensioni, alcune delle quali si possono ammirare percorrendo le strade di confine tra la Valconca e il Montefeltro. Una, dal nome di Gaia, è particolarmente grande, occupando una superficie di 120x180 metri: si tratta di una figura femminile realizzata piantando alberi lungo un pendio, una Donna che cresce e si modifica nel tempo. E’ persino visibile dal satellite e, se avrete la pazienza di trovarla su Google Maps, potrete anche vedere come si è evoluta nel corso di oltre 20 anni.