Tra miniere storie romagnole, un tuffo nel passato con lo spettacolo "Altrove"
La squadra di diligentissimi impiegati dello spettacolo “Altrove” è pronta per affrontare una nuova trasferta nei borghi del nostro Appennino, questa volta il sedicente dipartimento per la promozione e la valorizzazione dello spettacolo dal vero, li ha inviati a Miniera, nel comune di Novafeltria, poco distante da Perticara, in quelle che fino a pochi anni fa erano addirittura terre marchigiane, ma che da sempre hanno un legame strettissimo con Rimini e Cesena. Sabato 5 Maggio alle ore 18 lo spettacolo andrà in scena nel teatrino della Chiesa di Santa Barbara in via Donegani, località Miniera.
Miniera è una località che oggi conta circa 130 abitanti e che vive da sempre sul dorso di una creatura colossale ed ora dormiente, l’enorme giacimento di zolfo che dal 1800 ha generato e alimentato questo paese e quelli limitrofi, la miniera ha chiesto in cambio il lavoro, la fatica, la salute e anche la vita delle persone che ci lavoravano. La storia di Miniera è indissolubilmente legata all'estrazione dello zolfo, il nome stesso ne è la dimostrazione, piccole borgate di case sparpagliate sul crinale diventano, con l’aumentare dello sfruttamento della miniera, un paese che supera abbondantemente i 1000 abitanti nel periodo di maggiore sviluppo. Con l’arrivo delle grandi società minerarie, arrivano anche i servizi, alcuni dei quali innovativi per quel tempo, a Miniera potevamo trovare teatri, cinematografi, campi da calcio, da tennis, telegrafi, teleferiche con cui spedire lo zolfo e ricevere generi alimentari e provviste. Nell’arco di un secolo o poco più questa intensa parabola proietta queste zone dall’arretratezza della civiltà contadina, al progresso con relative contraddizioni delle industrie minerarie, fino al dramma della chiusura e dello spopolamento degli anni 60.
In questa cornice si incontrano storie come quella di Martignon, prima capo sorvegliante delle miniere sulfuree, poi bandito e fuorilegge della zona che con i suoi fratelli e la sua banda terrorizzava la zona a metà del 1800, fino ad assaltare la caserma dei carabinieri di Sant’Agata uccidendone 3, storia degna di un’ottima sceneggiatura per un film “western”; le storie delle famiglie che vivano alle Case Nuove, un grosso edificio costruito e poi demolito dalla Montecatini, raccolte in un bel libro da Roberto Toni (Nanni), in questo caseggiato nel dopoguerra andò a fare un comizio una giovane politica di nome Nilde Iotti; o ancora le gesta sportive della leggendaria squadra di Calcio del Perticara, che nei suoi migliori anni sfidava persino le ben più blasonate formazioni del Cesena e del Rimini, in serie C.
Sono tanti gli aneddoti meravigliosi che ci hanno raccontato a Miniere o che abbiamo letto sui libri che ci hanno donato gli abitanti, siamo certi queste atmosfere condizioneranno le storie completamente improvvisate che metteremo in scena durante lo spettacolo, magari incrociando anche qualcuno di questi personaggi, saranno storie di pura fantasia, create al momento, grazie a piccole informazioni che vengono chieste al pubblico.
Le vicissitudini delle miniere romagnole continuano ad intersecare i nostri spettacoli, stiamo continuando a scoprire quello che per un secolo e oltre è stato un elemento determinante per l’economia e per gli abitanti della Valle del Savio, del Marecchia e di quelle limitrofe, per questo dobbiamo essere grati a persone come Pier Paolo Magalotti della Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria, Ido Rinaldi e tanti altri autori che hanno scritto di quel periodo interessantissimo e purtroppo dimenticato della nostra storia.
L’associazione culturale Theatro, che ha ideato e prodotto “Altrove", continua nella ricerca di piccoli paesi dell’appennino in cui portare il proprio spettacolo, per contattarla potete scrivere a enrico@theatro.it (Enrico Gentili), anche per lo spettacolo Miniera, come in tutti gli "Altrove", per dare la precedenza agli abitanti, il luogo dello spettacolo viene reso noto solo oggi, consigliamo di approfittare dell’occasione per fare una passeggiata, un pranzo in collina o in questo caso visitare il Museo Sulphur, poco distante dal luogo dello spettacolo. In questa occasione il Dipartimento invierà: Enrico Gentili, Fabio Bianchi, Sara Suzzi, Mirko Cavallaro e Manuel Casadei, ulteriori informazioni e tanti aneddoti nella pagina Facebook di Theatro e sul relativo evento (Altrove - Spettacolo Teatrale dal Vero).