"Qualcosa a cui pensare", tra illusioni e aspettative
Una commedia brillante, spiazzante, drammaticamente comica. Uno spettacolo che parla ai giovani, scritto e interpretato da giovani protagonisti del teatro italiano. "Qualcosa a cui pensare" di Emanuele Aldrovandi, messo in scena dalla compagnia Chronos3 per la regia di Vittorio Borsari, con Roberta Lidia De Stefano e Tomas Leardini, è in scena al Teatro Corte di Coriano domenica 10 Aprile alle ore 17:30. Questo spettacolo è stato creato con il contributo del Progetto Giovani Direzioni 2015, cha nasce dall'omonimo bando promosso dal Centro Teatrale MaMiMò, in collaborazione con Scuola Paolo Grassi di Milano, Av Turnè e Comune di Cernusco sul Naviglio, all'interno del progettofUnder35 e realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo.
"Giacomo (detto Jeer) e Paola (detta Plin) sono due studenti che vivono insieme a Milano, condividendo un piccolo appartamento. Jeer studia fisica e passa la maggior parte del tempo sul divano di casa, cercando in tutti i modi di avere qualcosa a cui pensare. In realtà pensa moltissimo, mettendo in dubbio se stesso e tutte le attività che gli verrebbe voglia di compiere, e che infatti non compie. Plin studia giurisprudenza ma non le piace, vorrebbe smettere ma ha paura di deludere i suoi genitori, lavora saltuariamente come commessa ma si sente sprecata, crede di avere tanto da dare ma ha paura che la realtà non le offrirà mai la possibilità di mettersi davvero in gioco. Il modo in cui si innamorano ma non riescono a vivere il loro amore è strano e allo stesso tempo semplice, come le vite che conducono, che vanno avanti ma - come bloccate in un frame di Super Mario Bros - sembrano sempre in pausa".
La pièce gioca con il linguaggio espressivo della commedia, con l'intento di mettere a nudo le fragilità delle nuove generazioni, i cui progetti sono funestati dall'incombere di una crisi globale, politica e sociale, ancor prima identitaria, che impedisce loro di scegliere una via, di 'giocarsi' veramente. La paura e l'incertezza sono i grandi avversari che paralizzano ogni dinamismo e slancio coraggioso. Non sembreranno così distanti allo spettatore Jeer e Plinn, i protagonisti di questo spettacolo, una coppia di coinquilini trentenni in balia delle proprie insicurezze. Pieni e vuoti al tempo stesso. Liberi e dipendenti. Fragili e duri, come solo questa generazione sa essere. Sottomessi alla libertà e liberi di immaginare illusioni sul futuro. In un momento storico come il nostro, in cui tutto sembra potenzialmente raggiungibile e desiderabile, il grande dramma di un giovane è proprio quello di ritrovarsi bulimicamente in preda al non saper cosa fare, cosa pensare su di sé, per il futuro della sua vita.
Vittorio Borsari, regista dello spettacolo, dopo essersi diplomato all'Accademia d'arte drammatica Paolo Grassi, ha lavorato con le produzioni pubbliche e private più importanti in Italia: Teatro stabile di Trieste, Teatro stabile di Bolzano, Teatro Piccolo di Milano, Teatro Franco Parenti di Milano, Sky, Bags Enterteinment, Vodafone.
Emanuele Aldrovandi, anch'egli diplomatosi alla Scuola Paolo Grassi, da anni lavora come autore, dramaturg e insegnante di scrittura al Centro Teatrale MaMiMò di Reggio Emilia. Recentemente insignito del Premio Hystrio per "Farfalle", ha ricevuto vari riconoscimenti fra cui il Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello 2012 per "Felicità", la Segnalazione al Premio Hystrio Scritture di scena 2012 per "Funziona meglio l'odio" e il Premio Riccione 'Pier Vittorio Tondelli' 2013 per "Homicide House". Con "Qualcosa a cui pensare", giunge alla sua seconda collaborazione con Chronos3, dopo lo studio su "Funziona meglio l'odio".
Biglietti: 10 euro. Per informazioni e prenotazioni: leardini.tomas@yahoo.com oppure chiamare +39 3293434893 / +39 3487008652