Il mondo della droga nel nuovo libro di Sergio Barducci
È la storia di una famiglia per bene, i cui rapporti relazioni e affetti, subiscono l’impatto devastante della droga. È la quarta fatica letteraria del giornalista e scrittore Sergio Barducci. “Ti parlo di noi” (Minerva Edizioni, 152 pagine, prezzo copertina 15 euro) attraversa con i suoi capitoli gli anni ’80, quelli dell’epidemia tossicodipendenza, di un fenomeno nuovo e drammatico di fronte al quale la nostra società era impreparata.
Ma non c’è ombra di fiction in “Ti parlo di noi”. È il racconto di una storia vera, di una vicenda che ha attraversato una famiglia normale. E’ la vicenda straordinariamente umana di persone per bene e che, in particolare, coinvolge due fratelli. Il più piccolo vittima degli stupefacenti e della dipendenza, il maggiore impegnato a proteggerlo da quel “dolore evitabile”, come viene definita dallo psichiatra Vittorino Andreoli nella sua straordinaria prefazione. Una vicenda destinata a concludersi con l'ingresso in comunità, San Patrignano, e che apre alle ultime, bellissime e intense pagine del romanzo.
A presentarlo ai lettori insieme a Sergio Barducci, nelle Sala degli Arazzi del Museo della Città di Rimini (mercoledì 13 giugno - ore 18.00), saranno il vicesindaco riminese Gloria Lisi e responsabile rapporti internazionali dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, Stefano Vitali.
Il volume si apre con una toccante e coinvolgente riflessione del neurologo e psichiatra di fama mondiale, Vittorino Andreoli: “A dare valore a questo libro sono la delicatezza, la partecipazione, i vissuti dell’autore che con una scrittura efficace dà l’immagine triste di che cosa sia la droga nella vita di un ragazzo e della sua famiglia. Non vi è mai rabbia, ma sgomento, timore, partecipazione. Il libro esce in un clima di totale disattenzione al tema della dipendenza chimica. ‘Ti parlo di noi’ è una storia che andava raccontata perché il dolore non si deve nascondere mai, qualsiasi sia la fonte da cui esce. È la caratteristica più essenziale della condizione umana”.