L'icona della moda Benedetta Barzini incontra il pubblico e presenta il film "La scomparsa di mia madre"
Doppio eventi a Rimini e a Riccione con l'icona della moda Benedetta Barzini. Per la Rassegna Cinema d'Autore la modella presenta al Cinepalace di Riccione lunedì 9 dicembre alle ore 21 "La scomparsa di mia madre", il film documentario diretto dal figlio Beniamino Barrese. Premio WIFTM Italia, La scomparsa di mia madre colleziona anche il premio Tasca D’Oro per il miglior documentario alla XIII edizione del SalinaDocFest. Barzini incontrerà il pubblico prima della proiezione (La proiezione del film è in programma anche martedì 10 dicembre alle ore 20:30; ingresso 6 euro).
L'artista sarà poi di nuovo ospite della Riviera mercoledì 11 dicembre, alle 21, al cinema Tiberio dove sarà nuovamente presente in sala alla proiezione e scambierà battute con gli spettatori.
Al Tiberio il film è in programma nell'ambito della rassegna Riusciranno i nostri eroi mercoledì 11 dicembre (ore 17 ed ore 21) e domenica 15 dicembre (ore 19.15, biglietti interi € 7, ridotti € 6)
Il film
La scomparsa di mia madre, è il film diretto da Beniamino Barrese. Protagonista del documentario è Benedetta Barzini madre del regista. La prima grande modella italiana icona degli anni 60, che ispirò i più importanti fotografi e artisti dell'epoca come Andy Warhol, Richard Avedon, Salvador Dalì e Irving Penn.
Benedetta Barzini, femminista militante, scrittrice e docente universitaria, in continua lotta con quel sistema che non le appartiene e che per lei significa solo sfruttamento femminile, decide oggi all'eta di 75 anni, di lasciare tutto, scomparire per raggiungere un luogo lontano e abbandonare il mondo delle immagini, delle ambiguità e di tutti gli stereotipi a cui la vita l'ha obbligata. Il film rappresenta il tentativo da parte del figlio Beniamino Barrese, di trovare delle risposte e di fermare nella memoria la vera essenza e autenticità di sua madre.
Beniamino decide di filmare la modella, con e contro la sua volontà, generando uno scontro personale e politico tra i due, ma anche un dialogo intimo e d'amore. Il regista alla fine di questo progetto comprenderà realmente quello che sua madre diceva: "ciò che veramente conta è sempre invisibile", la vera bellezza non si vede, è un principio etico che va oltre ciò che è possibile rappresentare.