"La grande illusione", buio in sala per il capolavoro di Renoir
E’ il film che Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich, definì “nemico cinematografico numero 1” e che raccontando la Grande Guerra fece presagire la catastrofe del successivo conflitto mondiale. Era il 1937 quando il regista francese Jean Renoir (figlio del pittore impressionista Auguste) realizza La grande illusione (La Grand Illusion), grande capolavoro del cinema che il Supercinema di Santarcangelo propone lunedì 24 ottobre (ore 21), per la rassegna dedicata ai grandi classici restaurati dalla Cineteca di Bologna.
“Ho realizzato La grande illusione perché sono pacifista”, affermò Jean Renoir, che in questo film dirige un cast di interpreti straordinari come Jean Gabin, Erich von Stroheim e Dita Parlo. Il film, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1937 dove Renoir vinse il Premio per il miglior complesso artistico, un premio inventato ad hoc per non dargli la Coppa Mussolini, fu vietato nella Germania nazista mentre in Italia Mussolini non lo volle e sarebbe uscito solo nel 1947, con tre passaggi di censura, l'ultimo dei quali firmato da Giulio Andreotti.