Gianni Fucci presenta "L'antico viandante" per un compleanno speciale
Sabato 14 ottobre alle 17 in biblioteca a Santarcangelo Gianni Fucci presenta il suo nuovo libro “L’antico viandante” (Pazzini editore, 2017), insieme a Ennio Grassi, Tiziana Mattioli, con letture di Angelo Trezza e intermezzi musicali a cura della scuola di musica “Giulio Faini”. “L’antico viandante” è dunque l’ultima raccolta del poeta santarcangiolese che lo scorso 13 settembre è diventato primo cittadino della Città della Poesia inaugurata nell’ambito dell’edizione appena conclusa di Cantiere Poetico dedicata a Nino Pedretti e che lo scorso 3 ottobre ha compiuto 89 anni.
La serata in biblioteca sarà quindi anche l’occasione per festeggiare il compleanno di Fucci e per celebrare la sua lunga carriera. Gianni Fucci è nato a Montbeliard (Francia) ma vive a Santarcangelo dall’infanzia e si considera santarcangiolese: proprio alla città di Santarcangelo ha dedicato alcuni lavori critico-letterari e storici, tra i quali “La notte delle bandierine rosse. Vita a Santarcangelo tra fascismo ed antifascismo 1919-1943”, scritto con l’amico Serino Baldazzi, pubblicato nel 1994 e rieditato nel 2017 da parte dell’ANPI di Santarcangelo. Il poeta è stato il primo ad analizzare dal punto di vista storico, ma anche quale testimone diretto, l’esperienza del cosiddetto Circolo del Giudizio, consacrandone il nome con un intervento, nel maggio 1986, dedicato a Nino Pedretti dal titolo “E' circal de giudéizi”, intervento poi apparso nel numero di aprile/maggio 1987 de “Il lettore di provincia”.
Si è occupato anche di cinema, collaborando con Elio Petri e con Flavio Nicolini, ma è soprattutto come poeta dialettale romagnolo – o meglio, come poeta tout court – che si è imposto all’attenzione e che ha riscosso vasti consensi da parte dei più rinomati critici letterari nazionali.
A dimostrazione del legame del poeta con Santarcangelo, nella primavera 2015 Gianni Fucci ha donato il suo archivio di scrittore e di studioso del dialetto al Comune di Santarcangelo e affidato la sua custodia, conservazione e fruizione alla biblioteca Baldini. Si tratta di un patrimonio documentario di valore inestimabile, fondamentale per ogni studio e approfondimento sulla poesia dialettale romagnola e nazionale.