"Moby Cult" si tinge di giallo con Stefano Tura e il suo thriller “A regola d’arte”
Tra omicidi, politica e intrighi si muove Stefano Tura con il suo ultimo thriller, “A regola d’arte” (Piemme, 2018), che sarà presentato mercoledì nel quinto appuntamento di Moby Cult, la rassegna di incontri con gli autori promossa da Manola Lazzarini per l’associazione “Il libro nella città”, in collaborazione con Cna e Comune di Rimini. Alle 21 nella corte di Castel Sismondo, il giornalista e scrittore bolognese racconta un nuovo agghiacciante capitolo della saga che vede protagonista il detective Peter McBride.
Tutto comincia con un omicidio a Londra, in una galleria d’arte molto in voga nella comunità italiana che vive nella capitale inglese. L’elegante folla accorsa a visitare la mostra viene presa dal panico. La vittima è uno dei più facoltosi e stimati imprenditori italiani espatriati a Londra, e le persone presenti alla serata, vicine a pezzi grossi della politica britannica, non amano che qualcuno si intrometta nelle loro vite. Saranno il detective McBride, ex ragazzo di strada poi riabilitato dalla polizia, e Alvaro Gerace, commissario bolognese, da anni sulle tracce di un serial killer, a collegare quella morte spettacolare a una serie di strane sparizioni di bambini che unisce Italia e Gran Bretagna.
Tura, giornalista e scrittore, nato a Bologna, vive a Londra dove lavora come corrispondente per la Rai. Ha iniziato la carriera come cronista di nera nel quotidiano Il Resto del Carlino. È stato poi inviato di guerra per la Rai nella ex-Jugoslavia, in Afghanistan, Iraq e Sudan. Come autore di gialli e noir, ha scritto “Il killer delle ballerine”, “Non spegnere la luce”, “Arriveranno i fiori del sangue”, finalista nei premi Fedeli e Scerbanenco, e “Tu sei il prossimo”, con il quale ha vinto i premi Romiti e Serantini e si è classificato al terzo posto nel concorso letterario Azzeccagarbugli. L’incontro inizia alle 21 nella corte di Castel Sismondo (Rimini) ed è a ingresso libero.