Filippo Dini entra nel mondo di Cechov e dà corpo a "Ivanov"
L'attore genovese Filippo Dini porta in scena, e firma la regia, di ivanov, capolavoro di Anton Cechov. L'artista salirà sul palco del teatro Novelli di Rimini da venerdì 20 a domenica 22 gennaio. Dini dirige un cast di nove attori per una messinscena coinvolgente e ironica, che sfatare la convinzione che quello di Anton ?echov sia un testo noioso e polveroso.
Ivanov - la prima delle grandi opere teatrali del drammaturgo russo, scritta nel 1887 all’età di 27 anni - racconta l’ultimo anno di vita di un uomo, che si trova a fare i conti con la propria incapacità di vivere, la sua inadeguatezza verso il mondo che lo circonda e la irrimediabile perdita di ogni speranza nei confronti della vita. La commedia è la sua lotta contro ognuna di queste forze, che lo ostacolano quotidianamente nei rapporti con i suoi amici, con i suoi nemici, con sua moglie. Essendo una commedia scritta in età giovanile, Ivanov possiede una portata dirompente di emotività e di erotismo che la rendono carica di un fascino irresistibile. La sua poetica si esprime a tinte forti e la violenza delle situazioni e dei rapporti esplode con brutalità, fino alla morte.
“Di Ivanov si è detto e scritto moltissimo - racconta il regista Filippo Dini - e si è insistito sull’incapacità del protagonista di gestire i rapporti sociali e sentimentali, sul suo male di vivere e la sua insoddisfazione patologica, in breve si è molto discusso della sua depressione. Tutto ciò credo ci abbia un po’ allontanato dalla comprensione della sua vera natura.
Ivanov trascina tutti nel tunnel nero dell’inattività, della paralisi mentale e spirituale, tutti lottano contro di lui o tentano di guarirlo, fino all’estremo sacrificio. Ivanov è il virus letale della sua società, è il simbolo della malattia che si genera all’interno di quel ristretto gruppo di esseri umani che agiscono nella commedia. Ivanov è al tempo stesso anche la cura del suo mondo, in quanto mette tutti di fronte a se stessi, ai propri limiti, alla propria povertà, dando ad ognuno l’occasione per la salvezza personale. Ivanov rappresenta la fine di ogni amore, non disillusione o delusione, ma la fine di ogni amore, per le leggi umane e divine, per gli uomini, per gli ideali, e quindi è la fine di ogni speranza. ?echov ci esorta a confrontarci con lui costantemente. Instaurare un dialogo con il nostro Ivanov, quello dentro di noi, mettersi in relazione con lui, capire bene chi è, osservarlo, comprendere qual è la nostra attitudine nei suoi riguardi, rappresenta la provocazione che ?echov ci propone”.
Biglietti: platea da 23 a 25 euro, galleria 21 euro. Ridotto platea e galleria 20 euro - Under 29 con CultCard euro 15.
Orari: venerdì 20 e sabato 21 alle ore 21; domenica 22 gennaio alle 15.30
Info: 0541.793811.