Per la rassegna "Nessun dorma!" Vite senza fine al Salone Snaporaz di Cattolica
Martedì quinto appuntamento della rassegna "Nessun Dorma!" con Gigio Brunello, forse il più grande burattinaio italiano, interprete e autore (con Gyula Molnar che ne è anche il regista) di uno spettacolo incantevole: Vite senza fine. Storie operaie del novecento. Sopra un lungo tavolo, simile a quelli delle feste popolari, è immaginato un quartiere operaio di Mestre.
TRAMA - Ci sono le case, la chiesa, il filare di pioppi e gli abitanti che appaiono come statuine di un presepio laico, dove convivono il sacro e il profano, fra tenerezza del ricordo, ironia del destino, comicità degli aneddoti, dolcezza dei giorni perduti, nostalgia di una società non alienante e non alienata. La tovaglia di carta è il piazzale asfaltato e allo stesso tempo lo schermo del cinema all’aperto, ma anche un gran foglio di quaderno disseminato di calcoli, scarabocchi e schizzi preparatori: un miracoloso “teatro di oggetti”, costruiti dallo stesso Gigio Brunello, unico artefice e interprete generoso.
Ma insieme a lui reciteranno i pupazzi, i modellini delle case, della chiesa, degli alberi. E la statua del santo, più grande degli altri – ovviamente. C’è perfino il cane, e abbaia. Parlerà lui per tutti loro e con loro, in un clima di devozione immensa, di amore tenero e affezionato verso quel micro mondo di piccoli omini che Brunello muove con le sue mani, illumina sapientemente, quasi accarezza. Il pubblico lo guarda e lo osserva in un clima rapito: siamo tornati indietro nel tempo, a giocare con le bambole? O ci stiamo raccontando un pezzo della nostra storia? Entrambe le cose, se in scena ci sono: un abile narratore, un testo lieve e commovente, e degli oggetti bellissimi.
Uno spettacolo teatrale sui saperi di operai e artigiani che si sono perduti o si vanno perdendo. Uno spettacolo fatto a mano. Uno spettacolo per tutti, grandi e piccoli. Perché in fondo, l’anima delle molte storie che animano questo spettacolo è la curiosità tutta infantile per la meccanica, la curiosità che riempie il tempo inseguendo carrucole, leve, ruote azionate dal vento o dall’acqua cui affidare un pensiero, un verso, una frase che non si fermi.
In scena Gigio Brunello. Regia di Gyula Molnar. Scenofonia di Lorenzo Brutti, sculture di Gigio Brunello, opere in ferro di Elis Fraccaro. Le musiche originali sono dello stesso Gigio Brunello arrangiate ed eseguite da David Boato (tromba), Marco Ponchiroli (pianoforte), Rosa Brunello (contrabbasso). Una produzione del Teatrino della Marignana di Gigio Brunello Seguirà il consueto rinfresco nel ridotto del teatro. L’ingresso allo spettacolo vale anche un laboratorio di pittura nel Closlieu, il Cantiere dei colori tenuto da Georgia Galanti con il metodo Arno Stern. Una straordinaria esperienza di libera espressione, per grandi e piccoli. Occorre prenotarsi al 393.8882831