Al Teatro degli Atti "La custode" di Francesco Gabellini
Doppio ruolo per La custode di Francesco Gabellini, interpretata da Francesca Airaudo, che inaugura la tradizionale Rassegna di commedie dialettali del Teatro Novelli di Rimini e apre domenica pomeriggio alle 16 il ciclo Teatri di confine, per il progetto Lingue di confine 2015. A quattro anni dal debutto (19 marzo 2011), La custode è oramai diventata un piccolo classico contemporaneo. Piccolo, non minore. Sofisticato e popolare, comico fino alle lacrime e drammatico quanto basta, il personaggio di Iris è perfettamente rotondo e tocca corde profonde, temi universali del mondo femminile. E’ la storia di una ex albergatrice che si trova a dover fare i conti con un passato che ostacola i propri progetti e allo stesso tempo le offre un nuovo, diverso, punto di vista: cosa potrebbe succedere se durante i lavori di trasformazione della storica pensione Iris in residence, si rinvenissero i resti di una domus di epoca romana?
Il testo disegna una bella figura femminile, con la voglia di reagire e l’inventiva tipica delle donne romagnole. Lo spunto poetico si interseca con l’attualità e il genius loci : spesso, nelle nostre località, la costruzione di edifici porta alla luce siti archeologici di epoche diverse e anche questo ci spinge a interrogarci sul rapporto fra presente e passato.
“In teatro si parla spesso di ‘stato di necessità’ e ‘urgenza’ per trovare un senso profondo allo stare in scena – racconta il regista, Francesco Tonti - Qual è la potenza intrinseca del dialetto, se non quella di apparire necessario e urgente?! Le parole sembrano fatte di carne e ossa, lontane dalla finzione. Si dice che il dialetto boccheggi, schiacciato dal ritmo crescente delle nuove forme di comunicazione. Il luogo per comunicare è diventato il moderno etere impalpabile e freddo, lontano dalla antica terra dove non c’è retorica.
Intenso e leggero, Francesco Gabellini è autore capace di spingere verso il futuro personaggi che ancora ‘vivono in dialetto’, personaggi antichi e nel contempo perfettamente moderni, nei quali non prevale la malinconia nostalgica di chi mette l'accento sul passato. Tra un sorriso e un ricordo drammatico la protagonista, interpretata brillantemente da una sperimentatissima Francesca Airaudo, ci racconta di sé, diventando una piccola grande eroina, capace di resistere”.