Al Teatro del Mare la prima nazionale de "Il Genio nell'anfora"
Domenica, alle 16,30, al Teatro del Mare di Riccione la rassegna teatrale dedicata alle famiglie Favole dAmare si conclude con una Prima Nazionale: i riccionesi Fratelli di Taglia debuttano sul palcoscenico della loro città con il nuovo spettacolo Il Genio nell’anfora, scritto a quattro mani da Daniele Dainelli e Giovanni Ferma. Spettacolo d’attore con oggetti e canto dal vivo interpretato in scena da Daniele Dainelli e Patrizia Signorini con la regia di Giovanni Ferma e Marina Signorini. Le scenografie sono ideate dai Fratelli di Taglia, progettate e realizzate da Gilberto Cerri. Costumi e vele sono firmati da Paul Mochrie. Musiche di Leonardo Militi.
Un allestimento sviluppato e perfezionato al Teatro del Mare, grazie all’ospitalità dell’Istituzione Riccione per la cultura del Comune di Riccione, ispirato alle favole Il pescatore e il genio (Le Mille e una Notte) e Lo spirito nella bottiglia (Fratelli di Grimm). Sta calando la notte, la risacca del mare armonizza i suoni e le voci dei porti del Mediterraneo: due personaggi fantastici dall’aspetto picaresco entrano carichi di sacchi pieni di storie da raccontare… è l’ora della partenza, li aspetta la loro barca, la barca della fantasia… Il viaggio nella notte ha inizio, arrivati in un punto magico apriranno i loro sacchi e per in-canto si trasformeranno nei personaggi de Il Genio nell’anfora.
Dall’anfora pescata da Amina fuoriesce, per magia, un Genio. Appena assaporata la libertà, negata per 300 anni, il Genio, dalla gioia, si lascia andare a scherzi e lazzi con la pescatrice, in un carosello di situazioni comico-grottesche. Dopo questa parentesi giocosa però, incattivito dalla sua lunga prigionia, per vendicarsi, minaccia di uccidere la malcapitata. Amina riesce a salvarsi soltanto grazie alla sua astuzia: si fa beffe del Genio mettendo in dubbio che un essere così grande possa essere contenuto in un recipiente così piccolo. Il Genio, punto sul vivo, per dimostrarle che può fare tutto, rientra nell’anfora che la pescatrice richiude fulmineamente.
Amina è decisa a rigettare l’anfora in mare ma le suppliche del Genio la commuovono un dubbio l’assale e non sa se seguire la via della ragione o del cuore. I personaggi di questa storia raggiungeranno attraverso la loro contrastata relazione la consapevolezza dell’importanza del rispetto reciproco. La favola vuole infatti stimolare la ricerca del bambino - attraverso la relazione con l’altro diverso da sé e dai propri punti di vista - verso elementi di sicurezza, maturazione e tolleranza.