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Ecosistema urbano: Rimini è il comune capoluogo con la maggior produzione di rifiuti

Secondo i dati dei rifiuti diffusi oggi, ogni riminese produce 815 chili all’anno, in aumento rispetto allo scorso anno quando era a quota 808 chili

E’ una situazione italiana statica, tra parametri in miglioramento e una crisi che continua a farsi sentire e che incide anche sull’ambiente, quella dipinta dall’indagine “Ecosistema urbano”, proposta ogni anno da Legambiente e Ambiente Italia. Guardando le pagelle distribuite sulla base del confronto dei vari parametri Rimini risulta essere al 31esimo posto finale, con un indice di 55,47, ben al di sopra della media italiana che si ferma al  49,31. Anche il confronto con le vicine realtà emiliano romagnole è incoraggiante, dato che in Emilia Romagna fanno registrare performance migliori solo Parma (14°) e Forlì (16°). "Fare una comparazione rispetto ai dati dello scorso anno purtroppo non è così immediato - ha commentato l’assessore all’Ambiente, Sara Visintindato che nella precedente indagine avevamo a disposizione le classifiche suddivise per ‘città grandi’, ‘città medie’ e ‘città piccole’. Attraverso una empirica comparazione dell’indice finale – che non vuole pretendere di essere scientifica - si può affermare che nel 2013 Rimini, con il suo 53,85, si attestasse intorno alla 33° posizione. Una posizione che conferma il lieve ma costante miglioramento che anche noi percepiamo, soprattutto in alcuni settori dove le azioni amministrative possono e devono continuare incidere in maniera più vigorosa".

Uno dei parametri più sensibili è ovviamente quello dei rifiuti. Rimini è il comune capoluogo con la maggior produzione di rifiuti (815 kg/abitante all’anno, in aumento rispetto allo scorso anno quando era a quota 808), dato che anche il Sole 24 Ore nella sua analisi riconosce come sia legato ai flussi turistici che inevitabilmente stravolgono il rapporto rifiuti/popolazione. Alla luce di questo dato assume quindi ancora maggior valore l’11esima posizione di Rimini tra le realtà che maggiormente differenziano rifiuti sul totale di quelli prodotti, con una percentuale di 61,4%, in aumento rispetto al 59,7 dello scorso anno. Ricordo che per quanto riguarda il territorio comunale, negli ultimi quattro anni la differenziata è aumentata del 12%, una crescita che ci porta, secondo gli ultimi dati, al 63% di Rd e quindi più vicini all’obiettivo regionale che è del 67%. Significa dunque che il grande e complesso lavoro che stiamo mettendo in campo, con servizi specifici per le varie realtà presenti sul territorio, alla lunga stanno dando risultati.

"Non possiamo non cogliere positivamente anche i lievi miglioramenti in linea con il quadro nazionale che si registrano sul fronte delle polveri sottili - prosegue la Visintin che vedono un valore medio di concentrazione di pm 10 nell’aria di 4 microgrammi su metro cubo. E’ di fatto calato il numero di sforamenti rispetto all’anno precedente, dovuto in parte agli aspetti climatici, che influiscono non poco, ma anche ad altri aspetti come lo snellimento del traffico attraverso la realizzazione della rotatoria Covignano/Grotta Rossa, che ha consentito di ridurre gli sforamenti in corrispondenza della centralina del Parco Marecchia. Ora stiamo intervenendo in particolare nel centro città, dove si registrano ancora le criticità maggiori: con la realizzazione dell’anello delle nuove piazze stiamo lentamente spostando le auto dal centro e aspettiamo di avere i primi riscontri quando la fluidificazione dell’asse mediano sarà a regime. La crisi può incidere sulla contrazione dei consumi idrici ed elettrici, entrambi in calo e che comunque ci attestano come abbastanza virtuosi. Buono anche il tasso di piste ciclabili per abitante, 0,36 metri ogni cento abitanti, 28esimi in Italia, mentre resta stabile rispetto al 2012 il numero di vetture circolanti, 59 auto ogni cento abitanti (la media italiana è di 64,8). C’è poi un parametro, che mi sta particolarmente a cuore, dove sono convinta che Rimini farà un netto balzo in avanti nel giro dei prossimi mesi: è il capitolo della capacità di depurazione, dove ci attestiamo a metà classifica, 41esimi, con un indice di 95% (indice del rapporto tra abitazioni allacciate e giorni di funzionamento). Sulla depurazione delle acque, attraverso l’attuazione del Psbo che procede come da crono programma e anche con il lavoro di tutela delle falde che abbiamo messo in campo attraverso il Contratto di Fiume, abbiamo fatto una scommessa forte, che siamo convinti di vincere, con benefici evidenti per tutto l’ecosistema Rimini". 

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