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Approvata la legge che punisce i reati ambientali: "Quindici anni d'attesa"

Ogni anno in Italia si consumano circa trentamila crimini ambientali, per un giro d'affari stimato in circa 15 miliardi di euro di cui gran parte nelle regioni a più alta densità di criminalità organizzata

Il Senato ha dato martedì il via libera definitivo alla nuova legge contro gli ecoreati. “Un provvedimento atteso da oltre quindici anni, per il quale abbiamo lavorato intensamente in raccordo con le associazioni ambientaliste a livello nazionale e locale – commenta il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti -, che consente al nostro Paese di fare un passo avanti decisivo nell’azione di contrasto all’illegalità ambientale, dando piena attuazione alla direttive europee. Finalmente sono stati introdotti i reati di disastro ambientale; inquinamento ambientale; impedimento al controllo ambientale; traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività. La nuova legge prende spunto dai fatti avvenuti in alcune aree del Paese, ma interessa anche alcune situazioni di inquinamento e bonifiche che si sono verificate anche sul nostro territorio”.

Ogni anno in Italia si consumano circa trentamila crimini ambientali, per un giro d'affari stimato in circa 15 miliardi di euro di cui gran parte nelle regioni a più alta densità di criminalità organizzata. “Approvando questa legge diamo seguito anche alle raccomandazioni che da molti anni gli organismi europei fanno ai Paesi membri – spiega Arlotti -. Fino ad ora esisteva un sistema sanzionatorio contenuto principalmente nel testo unico dell'ambiente, formato sostanzialmente da ipotesi contravvenzionali, cioè ipotesi di reato che puniscono la mera messa in pericolo, in astratto, del bene protetto dell'ambiente, punendo le condotte con sanzioni piuttosto lievi. Il testo approvato in via definitiva, invece, individua nuove fattispecie di reato tra le quali l'inquinamento ambientale e il disastro ambientale, il traffico illecito di materiale radioattivo, i reati di impedimento al controllo e omessa bonifica. E allo stesso tempo si introducono sanzioni accessorie molto efficaci nella prevenzione e nella repressione degli illeciti. Come una speciale aggravante, legata ai reati che vengono commessi dalla criminalità organizzata, che ha l'obiettivo di colpire in maniera puntuale proprio le cosiddette ecomafie”.

Un altro caposaldo della nuova legge, in linea con l'idea di un diritto penale di natura premiale, è rappresentato dal ravvedimento operoso e dal procedimento oblativo per le contravvenzioni meno gravi. “Si prevedono quindi congrui sconti di pena per coloro che cooperano o che agiscono per cercare di bonificare e mettere in sicurezza le aree e gli ambienti che sono stati inquinati”.

Nel dettaglio il provvedimento è composto da 3 articoli: introduce nel codice penale un nuovo Capo autonomo dedicato ai delitti contro l'ambiente, prevedendo disposizioni di coordinamento nello stesso codice e in leggi speciali (il nuovo Titolo VI-bis nel libro II, “Dei delitti contro l’ambiente”); modifica il Codice dell'ambiente, in particolare introducendo una specifica disciplina per l'estinzione degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale; inasprisce le sanzioni irrogabili per alcuni illeciti previsti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via d'estinzione.

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