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Collegato ambientale, via libera dalla Camera. Arlotti: "Strumento per fare ripartire l'economia"

Cuore del Collegato Ambientale sono le misure che rafforzano il recupero, il riciclo e la riduzione della quantità di rifiuti prodotti, insieme alle disposizioni a sostegno della mobilità sostenibile e alla strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile

La Camera ha approvato ieri a larga maggioranza il Collegato ambientale alla legge di Stabilità 2014. "Un provvedimento molto importante per il Paese e per il nostro territorio, che promuove misure a sostegno della green economy e per il contenimento dell'uso di risorse naturali - spiega il deputato Pd Tiziano Arlotti, membro della Commissione ambiente -. Il provvedimento grazie a un intenso lavoro portato avanti insieme a tutti i gruppi politici durante l'esame in Commissione, è stato molto cambiato e rafforzato e può dare un contributo importante al rilancio della nostra economia".

Cuore del Collegato Ambientale sono le misure che rafforzano il recupero, il riciclo e la riduzione della quantità di rifiuti prodotti, insieme alle disposizioni a sostegno della mobilità sostenibile e alla strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. "Vengono in particolare introdotti un fondo di investimento per la green economy e agevolazioni sulle tasse sui rifiuti per i comuni virtuosi. Tra le misure più importanti sulla green economy vi sono poi la realizzazione di un programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro per cui vengono stanziati 35 milioni e il sostegno ad acquisti ed appalti verdi, che inseriscano tra i criteri di valutazione parametri di sostenibilità ambientale".

Tra i molti temi su cui interviene il Collegato anche il contrasto al dissesto idrogeologico. "Il provvedimento introduce infatti importanti misure con il riordino dei distretti idrografici (tra cui il bacino interregionale del Conca/Marecchia) per la corretta gestione e la valorizzazione dei bacini idrici. Grazie all'emendamento da me presentato come primo firmatario si consente di finanziare i lavori di manutenzione degli alvei con la compensazione, ovvero asportando e impiegando i sedimenti accumulati in eccesso. L'Autorità di Bacino dovrà dotarsi di un piano che individui le criticità legate all'erosione e alla formazione di accumuli, stabilendo i punti in cui intervenire asportando materiali. Sulla base di questo piano e nel rispetto delle norme di legge, il Servizio Tecnico di Bacino potrà eseguire gli interventi in una logica di prevenzione, e dare la possibilità di compensare la spesa con l'asporto di ghiaia e materiale lapideo in eccesso. L'obiettivo è la salvaguardia idraulica del territorio ottimizzando i costi con la compensazione parziale o totale per le imprese che realizzeranno i lavori attraverso gare pubbliche”.

Grazie a un suo secondo emendamento, aggiunge Arlotti, "i Contratti di fiume (come ad esempio quello del Marecchia) concorrono alla definizione e alla attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico. Vengono considerati strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale dei tali aree”.

Previste infine misure per una maggiore salvaguardia dell’ambiente, tra cui l’ampliamento della tutela nei confronti dei disastri ambientali in mare e il divieto a partire dal primo luglio prossimo di gettare mozziconi di sigaretta e gomme da masticare a terra o nelle acque. "Questo disegno di legge è una grande sfida: l'ambiente non è più trattato solo in chiave di emergenza ma ci si pone l'obiettivo ben più ambizioso di definire le politiche ambientali nazionali in una logica di sviluppo sostenibile. Per la prima volta in una legge dello Stato il titolo riporta l'espressione 'green economy' e l'ambiente che non è più considerato un vincolo, ma uno straordinario fattore di crescita. Non a caso con 29.480 imprese green l’Emilia Romagna è al terzo posto in Italia per numero assoluto di imprese che hanno investito tra il 2008 e il 2013, o investiranno quest’anno, in tecnologie e prodotti verdi. E la provincia di Rimini si piazza al sesto posto in regione per numero di imprese green: 2.440. Mi auguro che il passaggio del Collegato ambientale in Senato sia rapido per arrivare ad una rapida approvazione di un provvedimento così significativo".

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