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Riqualificazione del bacino fluviale: “Avanti con il Contratto di fiume Marecchia”

Lo afferma il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, che ha presentato un emendamento al progetto di legge del "Collegato ambientale" attualmente all'esame della VIII Commissione ambiente della Camera

“Occorre dare una svolta sui 'Contratti di fiume' che consenta di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengano in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”. Lo afferma il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, che ha presentato un emendamento al progetto di legge del "Collegato ambientale" attualmente all'esame della VIII Commissione ambiente della Camera.

“Il Contratto di fiume del Marecchia è un nuovo strumento di pianificazione che si inserisce all’interno del Piano Strategico, ma per dare gambe al piano occorre agire con forza per mantenere l’equilibrio ecosistemico con azioni di prevenzione, a partire dal dissesto idrogeologico – sottolinea il parlamentare -. Per questo il mio emendamento mira consentire di finanziare i lavori di manutenzione del fiume Marecchia con la "compensazione", ovvero asportando e impiegando i sedimenti accumulati in eccesso”.

"All'inizio di quest'anno i Comuni della Valmarecchia hanno chiesto con una petizione sottoscritta da centinaia di cittadini di intervenire al più presto per un'efficace manutenzione del fiume e dei suoi affluenti - ricorda Arlotti -. Dopo decenni di prelievi invasivi, dal 1975 non è più consentito scavare nell'alveo. Tuttavia in questi 40 anni il fiume ha continuato ad apportare materiale a valle e oggi gli accumuli stanno determinando un progressivo aggravamento, causando un dissesto che in alcuni casi mette a repentaglio anche strade e abitati. Relazioni e perizie tecniche evidenziano la necessità di asportare l'eccesso di sedimenti depositatisi tipicamente al centro dell'alveo".

"Continuare a limitare le manutenzioni a lavori di livellamento delle barriere ghiaiose e alla ridistribuzione dei sedimenti all'interno dell'alveo è oneroso e inefficace, perché l'attività del fiume ripristina rapidamente gli accumuli, erodendo le sponde e vanificando così gli interventi manutentivi", aggiunge. L'emendamento, condiviso dal relatore, introduce perciò il meccanismo della compensazione per sostenere parte dei costi dei lavori.

"L'Autorità di Bacino dovrà dotarsi di un piano che individui le criticità legate all'erosione e alla formazione di accumuli, stabilendo i punti in cui intervenire asportando materiali - chiosa il parlamentare -. Sulla base di questo piano e nel rispetto delle norme di legge, il Servizio Tecnico di Bacino potrà eseguire gli interventi in una logica di prevenzione, e dare la possibilità di compensare la spesa con l'asporto di ghiaia e materiale lapideo in eccesso. L'obiettivo è la salvaguardia idraulica del territorio, con opere di prevenzione e non 'pezze', ottimizzando i costi con la compensazione parziale o totale per led imprese che realizzeranno i lavori attraverso gare pubbliche".

"Le caratteristiche qualitative e le possibilità di impiego dei sedimenti consentiranno di sostenere programmi di riassetto territoriale e lavori di miglioramento delle principali infrastrutture legate al fiume, con interventi di difesa spondale o dell'alveo, per la manutenzione dei ponti e per la stabilizzazione dei movimenti franosi legati al bacino del fiume", chiude Arlotti.
 
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