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Lunedì, 29 Aprile 2024
Green

Parco eolico, Pasini e Tonielli: “La Valmarecchia diventi una green valley"

I consiglieri regionali dell'Udc lanciano l'idea di un marketing turistico che associ alle bellezze culturali, naturalistiche e storiche, un territorio ad impatto zero, che produce più energia verde di quanta ne consumi

Sono passati pochi giorni dal Consiglio Comunale aperto di Casteldelci e sono vivi il dibattito e gli interrogativi sulle opportunità e  risorse che la montagna può offrire per garantire migliore sostenibilità ambientale, ma al tempo stesso possibilità di sviluppo economico di aree che, causa lo spopolamento, sono giunte al “capolinea”. Il territorio si presenta martoriato, sia sotto l’aspetto del dissesto idrogeologico sia per un deficit infrastrutturale, con carenze nella viabilità e nei collegamenti. I tentativi di porre un freno a questo disastro, che nel tempo presenterà un conto elevato anche e soprattutto alle comunità di bassa valle, al momento sono percepiti come  insufficienti se non addirittura assenti. Ecco allora che nasce spontaneo l’interrogativo su una grande opportunità, a suo tempo condivisa dai tre comuni montani di  Casteldelci, Verghereto e Badia Tedalda, che prevede l’istallazione di un Parco eolico nell’area del Poggio Tre Vescovi, ai confini della Regione E.R. e Toscana.

Un parco con aerogeneratori  di grande taglia, e dall’altezza notevole, ma al tempo stesso l’unico sostenibile economicamente e redditualmente per potere garantire impatti positivi, sia sotto l’aspetto della produzione energetica (si parla di produzione sufficiente a soddisfare il bisogno di 46 mila cittadini) sia per i benefici compensativi da reinvestire  per i prossimi venticinque anni  sul territorio, come messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico, risistemazione strade , implementazione di servizi, investimenti per il recupero - manutenzione del patrimonio culturale e sgravi fiscali per imprese e cittadini. E’ evidente che sorge spontaneo il dubbio di quanto un impianto di questo genere possa impattare sulle economie esistenti, e su un eventuale futuro sviluppo turistico. E da qui nasce  immediata l’idea di un possibile felice connubio tra turismo e tecnologia dell’energia e dell’ambiente. L’idea, cioè, di un marketing turistico che associ alle bellezze culturali, naturalistiche  e storiche, un territorio ad impatto zero, che produce più energia verde di quanta ne consumi. Un luogo dove l’aspetto ambientale  viene garantito in sicurezza, grazie allo sfruttamento della “risorsa vento”. Un impianto che sicuramente, se ben strutturato e gestito, potrà, come succede in tanti paesi ad economia avanzata del mondo, portare visitatori e turismo ambientale e quindi lavoro e opportunità.

“L’idea – sottolineano Andrea Pasini segretario regionale UdC e  Fabiano Tonielli consigliere comunale di Cdx a Casteldelci -  è quella della green valley. A questa visione, si affianca quella della proprietà dell’investimento, che sarà, prima fra tutte in Italia, aperta all’azionariato diffuso, quindi lontana dall’esclusivo investimento e sfruttamento della risorsa da parte dei colossi dell’energia. Si tratterà del parco eolico dei cittadini! A questo punto occorre fare un salto di qualità culturale, che sottragga consenso  al cosiddetto “partito del no assoluto”. Quello che si presenta ogni qualvolta dai territori nascono proposte “troppo” lungimiranti; un partito dei “mestieranti del ricorso e della protesta” e soprattutto della disinformazione, generatrice di paure a discapito degli interessi dei cittadini e del lavoro. L’appello – concludono Pasini e Tonielli - ora non può che essere rivolto alle istituzioni, che devono offrire una giusta informazione su questo investimento, e che hanno il dovere di confrontarsi senza steccati ideologici, su un’opportunità da ben giocare e rivolgere all’interesse generale della collettività.  E i cittadini, a loro volta,  debbono sentire il dovere di interessarsi e pretendere informazioni precise e corrette per poter pesare nelle decisioni. Da questa “battaglia” dipende il nostro futuro e quello delle generazioni a venire”.

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