Abuso del ‘bonus cultura’ sul tavolo del Ministro, la Festa dei 100 giorni al centro di un’interrogazione
Dopo il servizio diffuso dalle Iene sul party al Centro Congressi di Bellaria, interviene l'onorevole Jacopo Morrone della Lega
L’abuso del ‘bonus cultura’ arriva sul tavolo del Ministro. La Festa dei 100 giorni è al centro di un’interrogazione dell’Onorevole della Lega Jacopo Morrone: “fare chiarezza sull'utilizzo di fondi pubblici”. La querelle arriva dopo il servizio trasmesso dalle Iene che, al Palacongressi di Bellaria, ha documentato diversi studenti riminesi che, più o meno in preda all'alcol, avevano ammesso di aver utilizzato parte dei 500 euro ricevuti dallo Stato per "finanziarsi" la festa. Alla domanda "cosa ti aspetti da questa serata culturale?" non erano state poche le ragazze che speravano di non vomitare, per i troppi alcolici ingurgitati, e i ragazzi che, alla conoscenza delle materie d'esame, hanno preferito approfondire altri concetti con le loro amiche. Il tutto in un video che documenta quello che è successo al Palacongressi. Un uso distorto, quello dei 500 euro, che è stato sottoposto dagli inviati Mediaset al ministro Dario Franceschini.
Nel testo, depositato giovedì mattina dall'onorevole Morrone, si chiede al Ministro Franceschini “se non ritenga che evidenti distorsioni nell’utilizzo del bonus rappresentino un esempio di dispersione di preziose risorse pubbliche finalizzate invece all’incremento dei consumi culturali da parte delle giovani generazioni” e si sollecitano “approfondimenti sull’utilizzo distorto dei 500 euro destinati ai neo diciottenni, anche attraverso il coinvolgimento delle competenti autorità giudiziarie”.
“Non siamo qui a fare la morale a tutti quei neo diciottenni che hanno preso parte alla Festa dei 100 giorni organizzata presso il palacongressi di Bellaria – chiarisce subito il deputato della Lega romagnola Jacopo Morrone – il punto è un altro. Si tratta di capire, a partire da questo episodio, da chi e come sia stato effettivamente impiegato, a decorrere dalla sua istituzione, il cosiddetto ‘bonus cultura’, ovvero l’assegno di 500 euro erogato ai neo diciottenni e spendibile, perlomeno nelle intenzioni, esclusivamente in attività e servizi di natura culturale. È evidente che questo tipo di feste, con tutto ciò che ne consegue, ha poco a che vedere con il concetto di ‘cultura’” conclude Morrone che punta il dito “sull'utilizzo distorto di fondi pubblici che il Ministro deve assolutamente chiarire pena il ripetersi di simili episodi.”