Addio alla Provincia, ultima seduta del Consiglio: votate le privatizzazioni
Aperta dagli interventi di ringraziamento e di saluto del presidente del Consiglio provinciale Ivonne Crescentini e del presidente della Provincia Stefano Vitali, giovedì si è tenuta l’ultima seduta del Consiglio provinciale
Aperta dagli interventi di ringraziamento e di saluto del presidente del Consiglio provinciale Ivonne Crescentini e del presidente della Provincia Stefano Vitali, giovedì si è tenuta l’ultima seduta del Consiglio provinciale, non soltanto l’ultima del mandato amministrativo 2009/2014, ma quella che chiude l’epoca delle Province quali enti territoriali ad elezione diretta da parte dei cittadini.
I consiglieri hanno votato all’unanimità le modifiche agli statuti di Rimini Congressi S.r.l., Rimini Fiera S.p.a. e Società del Palazzo dei Congressi S.p.a., nonché la delibera che apre formalmente il processo di privatizzazione del settore fieristico-congressuale riminese. Con l’astensione del PdL e del consigliere Giulianini del gruppo misto, sono state invece approvate le ricognizioni in merito al permanere dell’interesse pubblico nelle società e nelle associazioni partecipate dalla Provincia di Rimini. Di questi 4 complessi provvedimenti si allegano le deliberazioni approvate.
Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità le modifiche ai Regolamenti della COSAP e dell’imposta provinciale di trascrizione, iscrizione e annotazione di veicoli al Pubblico Registro Automobilistico. Sempre all’unanimità è stata approvata la convenzione tra la Provincia e i comuni di Cattolica e Saludecio per la disciplina di un Ufficio Unico di Avvocatura pubblica. Approvata infine a maggioranza (no del PdL), l’ultima variazione di Bilancio della legislatura.
Ha dichiarato il presidente della Provincia, Stefano Vitali: “Ringrazio il consiglio provinciale per il lavoro e la collaborazione, oltre le convenienze ideologiche e/o partitiche, dimostrate non solo negli ultimi 5 anni ma durante l’intero percorso istituzionale dell’Ente Provincia a natura elettiva. Un’attività che sino all’ultimo giorno non ha mancato di agire e interagire sulle parti nevralgiche del nostro sistema territoriale: l’avvio del percorso di privatizzazione delle infrastrutture strategiche e la ridefinizione dell’interesse pubblico dell’Ente a partecipare a società e consorzi aprono una nuova stagione, oramai non aggirabile. Si parano davanti nuove sfide per il nostro territorio- dal contrasto alla crisi, al futuro di quelli che abbiamo sin qui definito’ vettori dello sviluppo economico’, alle unioni e fusioni dei comuni piccoli e medi, alla richiesta di una nuova e più attiva partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica- e dovremo approcciarle, lasciando più spazio al dialogo e al ragionamento piuttosto che alle preclusioni ideologiche o campanilistiche. La stagione che stiamo vivendo, paradossalmente, potrebbe sostenere questa direzione, in cui è il buonsenso e la lungimiranza a dover ispirare le decisioni dei sindaci: gli schieramenti a prescindere, molto spesso su base di appartenenza di partito, sono oggi fragilissimi. Potrebbe aprirsi allora una nuova fase di dialogo, più libera e laica. L’unico ostacolo in tal senso potrebbero essere i personalismi, pericolosi tanto quanto le rigidità ideologiche. Non credo, e non auspico, che il territorio riminese cadrà in questo tranello. Oggi la parola d’ordine, anche al passo d’addio dell’Ente Provincia, deve essere fiducia”.